CHILDREN OF BODOM – Follow The Reaper

Pubblicato il 01/10/2018 da
voto
8.5
  • Band: CHILDREN OF BODOM
  • Durata: 00:38:30
  • Disponibile dal: 30/10/2000
  • Etichetta:
  • Spinefarm
  • Distributore: Universal

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Fine anni ’90: in una scena dominata da power e nu-metal, esplodono come una granata abbagliante gli allora misconosciuti Children Of Bodom con l’indimenticato esordio “Something Wild” e l’altrettanto degno successore “Hatebreeder”, due gemme di violenza melodica immediatamente celebrate nel live “Tokyo Warhearts” di fronte all’adorante pubblico giapponese. Svanito l’effetto sorpresa, e persa per strada un po’ di quella sfrontatezza giovanile che aveva fatto la fortuna dei suoi predecessori, “Follow The Reaper” (una presa per i fondelli ai Korn di “Follow The Leader”?) si assesta su tempi mediamente più cadenzati, pompando al massimo il duello tra la sei corde di Alexi Laiho e le tastiere di Wirman, sempre più sugli scudi a dispetto di una sezione ritmica che svolge un ruolo più di accompagnamento. Se la title-track, lanciata dal solito intro preso stavolta da “L’Esorcista”, ricorda ancora in qualche modo il disco verde, già dalla successiva accoppiata “Bodom After Midnight” e “Children Of Decadence” la componente melodica prende il sopravvento, discostandosi dalle sfuriate simil-black degli esordi in favore di un neo-barocco-thrashy che potremmo definire come ‘veloce ma non troppo’. I ritmi si abbassano notevolmente con “Everytime I Die”, esperimento mid-tempo che tornerà in forme più convincenti in futuro, prima di spingere di nuovo a tavoletta con “Mask Of Sanity”, reboot di un vecchio pezzo registrato quando ancora si chiamavano IneartheD, nonché apice del disco in virtù di un coro da cantare a squarciagola. Passando al lato B, se “Taste Of My Scythe” ha il merito di ricordare vagamente le atmosfere del disco rosso (pur essendone ben lontano in termini di malignità), il primo singolo “Hate Me!” resta ancora oggi uno degli highlight di carriera, gettante le basi per l’approccio ’in your face’ che caratterizzerà i due lavori successivi. Pollice alzato anche per la tamarrata fotonica “Northern Comfort”, mentre la conclusiva “Kissing The Shadows” è fautrice di orgasmi multipli per gli amanti dello shredding, visto il duello sfrenato tra ‘Wildchild’ Laiho e ‘babyface’ Wirman. Considerato da molti come l’inizio della fine, e accusato all’epoca di ‘sputtanamento’ commerciale per l’ossessiva ricerca melodica, “Follow The Reaper” non regge certamente il confronto con i due lavori che lo hanno preceduto, ma a quasi vent’anni di distanza regala ancora grandi soddisfazioni (merito anche della stratosferica produzione presso gli Abyss Studios); e col senno di poi si pone come ideale crocevia tra la prima e la seconda versione dei CoB, prima del periodo buio di cui solo negli ultimi anni si inizia a vedere la luce.

TRACKLIST

  1. Follow The Reaper
  2. Bodom After Midnight
  3. Children Of Decadence
  4. Everytime I Die
  5. Mask Of Sanity
  6. Taste Of My Scythe
  7. Hate Me!
  8. Northern Comfort
  9. Kissing The Shadows
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