7.0
- Band: CHILDREN OF BODOM
- Durata: 00:36:19
- Disponibile dal: 08/03/2011
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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I Children Of Bodom non sono tornati alle origini. “Relentless Reckless Forever” non è “Something Wild” ne “Follow The Reaper”, e non soddisferà tutti quelli che “li ho visti a Wacken nel 1998 quando erano ancora un gruppo con le palle”. Di sicuro la band di Alexi Laiho, cosciente di aver deluso le aspettative di parte della sua “Hate Crew” con i precedenti “Are You Dead Yet?” e “Blooddrunk” (sopravvalutato da chi scrive, va ammesso), si trova, nel superare la soglia dei 30 anni e dopo una carriera decennale, nell’insolita situazione di dover dimostrare qualcosa. La motivazione, assieme alla spinta assillante del producer Matt Hyde (“Ci ha preso a calci 24/7”, dice Laiho) e al duro lavoro lontano dalle selvagge abitudini hanno realmente giovato ai Finnici, che sfoderano un lavoro consistente dall’inizio alla fine, sintesi eccellente tra spinte moderniste – soprattutto nelle infulenze thrashy e nella ricerca del groove – shredding pirotecnico e gli spunti tastieristici che hanno catturato tanti proseliti in passato. Si avverte un passo verso la produzione vecchio stile, infinitamente amata dai vecchi fan della band, con keys in evidenza e suoni “bombastici”, riuscendo allo stesso tempo ad evitare accuratamente il fantasma del riciclo. Tralasciando la descrizione puntuale dei brani (per questo vi rimandiamo al dettagliato track by track) possiamo garantire che l’epicità e il brand di death melodico caratteristico dei Bodom splendono come mai nel passato recente, riportando il duo Laiho/Latvala nella cerchia dei migliori chitarristi heavy contemporanei, splendidamente coadiuvati dal buon Janne Wirman. La pressione ha fatto riscoprire ai Bodom la capacità di unire tecnica abbagliante a melodie incisive, con quel pizzico di edonismo che ha reso il gruppo così affascinante al mondo intero. Pochi trentenni hanno già percorso un sentiero così lungo: con “Relentless Reckless Forever” i Children Of Bodom sono tornati a far parte del presente che conta e, soprattutto, di un immaginario futuro del Metal con la M maiuscola.