4.5
- Band: CHILDREN OF BODOM
- Durata: 01:06:01
- Disponibile dal: 22/09/2009
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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I Children Of Bodom non hanno nulla da dimostrare. I finlandesi, con una carriera oramai consolidata e un guitar hero dei giorni nostri in formazione, hanno una base di fan solidissima (la Hate Crew), una credibilità costruita in più di dieci anni di attività… e una smodata passione per le cover. Facile aspettarsi, dopo una miriade di b-side e fugaci performance dal vivo, un album dedicato a questo passatempo. Non è altrettanto facile, però, riuscire a realizzarlo con risultati apprezzabili. Un cover album può essere una raccolta-omaggio a un particolare genere musicale, o a delle band che hanno influenzato il percorso formativo degli artisti. Può anche essere una dedica a canzoni o artisti sottostimati, che necessitano di maggiore visibilità al pubblico attuale. Una terza via può essere quella del puro divertimento, rischiosissima se intrapresa per un intero album. Fatte queste considerazioni è facile capire come “Skeletons In The Closet” sia un fallimento strutturato su molteplici livelli: i COB infatti scelgono una scaletta di brani arcinoti, nessuno particolarmente sfidante, e li reinterpretano in maniera spesso scialba e scazzata, senza particolari modifiche che vadano oltre l’inserimento randomico di qualche assolo di chitarra e tastiere. Particolarmente tragica, in certi passaggi, è la prova vocale di Lahio, che arriva a stonare in più di un’occasione senza peraltro risultare comico. Ed è proprio quest’intento comico che sfuma senza appello a decretare il giudizio finale, marchiando a fuoco l’uscita discografica con uno “statene lontani”. L’unico lato positivo, per chi scrive, è che il disco ha fatto venir voglia, dopo tanto tempo, di ascoltare Andrew W.K. e di rimettere in play il DVD de “Il Grande Lebowski”. Ops, un’altra stroncatura.