7.0
- Band: CHRONOTOPE
- Durata: 00:14:46
- Disponibile dal: 02/19/2016
Spotify non ancora disponibile
Apple Music non ancora disponibile
Quando gli opposti si attraggono. Certo, la definizione di ‘progressive hardcore’ potrebbe forse risultare eccessiva, ma di certo nel DNA dei torinesi Chronotope c’è la chiara volontà di unire le ritmiche -core (con davanti di volta in volta i suffissi hard/metal/math) con sonorità più ‘raffinate’, in maniera non dissimile da quanto fatto sentire in tempi recenti dai Toothgrinder. Premesso che il piatto della bilancia pende nettamente a favore della prima componente – molto più Meshuggah che Dream Theater, per intenderci -, e ferma restando l’oggettiva difficoltà di esprimere un giudizio a fronte di circa quindici minuti, a valle di un ripetuto ascolto di “(un)Conscious” ne ricaviamo un paio di conclusioni. Innanzitutto, possiamo dire di trovarci di fronte ad una band giovane ma già matura dal punto di vista tecnico; in aggiunta, grazie anche alla produzione, da citare il muro del suono in grado di reggere il confronto con gli (elevati) standard del genere, nonché la capacità di allargare gli orizzonti, come ben evidenziato nella seconda metà da “Only In A Dream” e dalla title-track. Di contro, proprio su quest’ultimo punto possiamo muovere l’unico appunto, relativo ad una eccessiva somiglianza tra la varie tracce, soprattutto nella prima metà del disco e con particolare riferimento alle linee vocali del singer Pietro Muggetti: detto che probabilmente si tratta di una scelta intenzionale, e che l’effetto in termini di aggressività è sicuramente efficace, il rischio è quello di ‘appiattire’ i cambi d’atmosfera, soprattutto in un contesto prolungato come quello di un full-length, Ad ogni modo, tornando al presente, resta l’impressione di una band dall’ottimo potenziale, che ci auguriamo presto di poter misurare anche sulla lunga distanza,