CIRCLE II CIRCLE – Seasons Will Fall

Pubblicato il 29/01/2013 da
voto
8.0
  • Band: CIRCLE II CIRCLE
  • Durata: 01:07:41
  • Disponibile dal: 22/01/2013
  • Etichetta:
  • earMusic
  • Distributore: Edel

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Avevamo lasciato i Circle II Circle nel mezzo dell’estate, con la sfortunata compilation “Full Circle”, da noi ritenuta insufficiente dal punto di vista qualitativo e dotata dell’ulteriore aggravante di mettere in luce il lato peggiore della band, che è, da qualche album a questa parte, la monotonia. Monotonia intesa come capacità di produrre bella musica, talvolta interessante e sicuramente ben suonata, ma incapacità di uscire dalla trappola di un suono monocorde e arido, che ha reso gli ultimi album dei Nostri un po’ troppo simili l’uno all’altro. Uno scenario insomma non proprio positivo per attendere una nuova uscita; scenario rischiarato solo in parte dall’inattesa decisione da parte della band (o del suo leader?) di omaggiare la carriera dello stesso Stevens nei Savatage con una serie di concerti che avevano come tema la riproposizione per intero del classico “The Wake Of Magellan”. Invece, con nostra sorpresa ma soprattutto con nostro grande godimento, i Circle II Circle passano dalle sufficienze striminzite degli ultimi dischi ad un sonoro otto, che vale all’album l’ingresso senza passare dal via nella nostra zona Hot Album. Come mai questo cambiamento? Un ascolto anche disattento di “Seasons Will Fall” ci fa riassumere le possibili motivazioni a cavallo di questo radicale miglioramento in due schematici punti, che sono il riabbraccio totale (questo concetto è importante) delle sonorità à la Savatage e una ritrovata capacità di scrivere canzoni anche su registri stilistici differenti, donando varietà all’album stesso e ricoprendolo di un’aura d’interesse e freschezza che da tempo mancava. Abbiamo sottolineato la parola ‘totale’ nel primo dei due punti perché, come è già ben noto a chi la band la segue dalla sua formazione nel lontano 2002, le sonorità della formazione madre di Zachary sono sempre state presenti nel sound dei Circle II Circle, ma esse apparivano in maniera più che altro opportunistica e funzionale, mai veramente amalgamate nello US power proposto dalla band. Gli elementi quali i cori polifonici a più voci, gli inserti di piano o la ricerca di melodie eleganti in contrappunto alla pesantezza di base erano infatti già presenti nel sound, ma in maniera granulare: si era dunque orfani di quelle altre caratteristiche che rendevano grandi i Savatage, come ad esempio la genialità di un riffing mai uguale a se stesso o la drammaticità e la teatralità che solo lo stile compositivo di Oliva sapeva dare. In “Seasons Will Fall” troviamo finalmente la quadratura del cerchio sotto questo punto di vista e basta l’ascolto dell’opener “Diamond Blade” per rendersene conto: il riffing solitamente arido e monocorde della band si spezza subito in corrispondenza della prima strofa, dove alle solide linee vocali si alterna con successo un’ottima progressione sulle prime tre corde, che mantiene il pezzo ritmicamente in movimento e non assestato su un unico, stancante riff. Un perfetto modo di iniziare un brano, dal quale ci troviamo subito intrigati, e questo solo prima che l’ottimo ritornello affidato ad un grande Stevens rapisca del tutto la nostra attenzione. Discorsi simili possono essere fatti per il resto dell’album, che finalmente accetta il sound dei Savatage di “Dead Winter Dead” e appunto “The Wake Of Magellan” come proprio diretto genitore, senza più negarne alcune parti cercando invano di sostituirle con un impasto sonoro che, alla lunga, si è rivelato bolso e noioso. E quindi via con una serie di ottimi pezzi grazie ai quali ritrovare, almeno parzialmente, la perduta magia dei Savatage: “Epiphany” e il suo pianoforte ci permettono grazie alla loro teatralità di chiudere gli occhi ed immaginarci il faccione di Re Jon Oliva che sorride soddisfatto; mentre episodi più personali come “Killing Death” o la title track spiccano finalmente grazie all’abilità da axeman di Andi Lee, non più usato solo come semplice macchina per riff ma, anzi, finalmente vero ideatore artistico del tessuto ritmico complessivo. La produzione limpida e potente completa il quadro di un album che come unici difetti ha quello di non essere arrivato prima (il fatto che i Circle II Circle abbiano sfornato almeno tre album scialbi prima di questo non può essere ignorato…) e quello di non essere un vero album dei ‘Tage. Per il resto, siamo solo contenti di come è venuto questo “Seasons Will Fall” e quindi volgiamo loro un doveroso applauso.

TRACKLIST

  1. Diamond Blade
  2. Without A Sound
  3. Killing Death
  4. Epiphany
  5. End Of Emotions
  6. Dreams That Never Die
  7. Seasons Will Fall
  8. Never Gonna Stop
  9. Isolation
  10. Sweet Despair
  11. Downshot
  12. Only Yesterday
2 commenti
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