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- Band: CIRITH UNGOL
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
E’ sempre difficile rimanere freddi ed imparziali davanti a delle uscite discografiche che rappresentano gli anitpodi, la storia e la passione per un genere musicale. Qui si parla di epic metal signori, un epic metal lontano anni luce anche dalle proposte più convincenti degli ultimi anni e figlio della scena americana degli eighties. Parliamo dei Cirith Ungol, un nome che che per anni ha rappresentato una leggenda nella scena underground e che, anche a oltre dieci anni dalla “scomparsa”, continua ad essere pronunciato e citato dalle bocche dei defenders più incalliti. Questo “Servants Of Chaos” è un regalo per i fans, un’antologia che contiene i brani migliori della band in versioni alternative, mai apparse prima, più un sacco di materiale inedito che verrà accolto come manna dai fans più incalliti. Sentire ancora una volta i cupi mid tempos creati dai riffs di Jerry Fogle (r.i.p.), ma soprattutto la gelida e infernale voce squillante di Tim Baker sulle rivisitazioni di “Frost And Fire” e “King Of The Dead” (qui in una maligna versione live), sarà di grande insegnamento per chi vuole capire cos’era la prima essenza dell’heavy metal. Le “nuove” versioni di questi brani, contrariamente a quel che accade solitamente, sono convincenti, spesso differenti non poco dall’originale, ecco perchè mi sento, tra le altre cose, di lodare questo disco: non è infatti una bieca mossa commerciale alla stregua di un best of, ma ritroviamo fra le mani un prodotto di insicusso valore e contenuto. Stesso discorso per i brani inediti, come la opener “Hype Performance” o “Last Laugh” (pezzo proposto unicamente in sede live), forse leggermente sottotono rispetto ai più noti cavalli di battaglia, ma sicuramente mai banali e scontati. Non faccio fatica a dire che “Servants Of Chaos” è entrato di prepotenza nella mia play list di quest’anno perchè è riuscito a farmi tornare indietro ai tempi dell’heavy metal più difficile da digerire e lontano da qualsiasi sospetto legato al music business. I Cirith Ungol hanno sempre lottato per ogni minimo successo ottenuto e questo doppio cd è il giusto e meritato tributo ad oltre vent’anni di genuina fede metallica. Ci vuole del fegato per assimilare il contorto sound del combo americano, ma una volta superato l’impatto iniziale la vostra concezione di epic metal non sarà più la stessa. Da avere a tutti i costi!