6.5
- Band: CIVILIZATION ONE
- Durata: 44:58
- Disponibile dal: 13/11/2012
- Etichetta:
- LMP
- Distributore: Self
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A distanza di cinque anni dal non esaltante debut “Revolution Rising”, torna questa band multinazionale guidata dal bravo singer (originario dello Sri Lanka) Chity Somapala e dal bassista francese ex Heavenly Pierre-Emmanuel Pélisson. Rifondata la line-up, rimasta nel frattempo orfana degli italiani Aldo Lonobile e Luca Cartasegna, i Civilization One cercano di rifarsi col nuovo “Calling The Gods”. Come il suo predecessore, anche questo nuovo capitolo offre un power metal roccioso di stampo teutonico, arricchito da melodie accattivanti e da linee vocali molto buone, ad opera di un Somapala sicuramente più ispirato rispetto a quanto offerto in “Revolution Rising”. Pur non evidenziando picchi elevatissimi, l’album in esame si fa ascoltare con estremo piacere, risultando godibile e credibile sia negli episodi più tirati e incendiari (“Calling The Gods, “Archangel”, “The Supernatural Virtue “), che in quelli più cadenzati e maggiormente incentrati sulle melodie (“The Land In Flames”, “Evil Eye, “Reunite”). Sorprendenti anche le tre bonus-track che, contrariamente alla mera usanza di riempitivo, risultano molto interessanti e di qualità. Se la prima canzone aggiuntiva “Spirit In The Wind” è decisamente in linea con lo stile di “Calling The Gods”, “Believing The Dream” e “Dreams Of Fire (We Unite As One)” sono invece completamente distaccate e si inseriscono invece in territori hard e A.O.R., riuscendo ad offrire risultati impressionanti attraverso melodie raffinate ed un Somapala che dimostra di possedere una voce adattissima a sposarsi anche con questo tipo di sonorità. Questa volta la band ci è apparsa più sicura e ispirata, ma forse, vista la qualità delle ultime due tracce bonus, se avesse indirizzato il proprio stile verso un suono più sofisticato e leggero saremmo qui a parlare, in tutti i sensi, di un altro disco.