7.5
- Band: CLACTONIAN
- Durata: 00:12:14
- Disponibile dal: 12/07/2024
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A volte la sincerità paga. I Clactonian, band italo-finlandese che vede coinvolti membri di Ashen Tomb e Thecodontion, si presentano subito, fin dalla breve bio, come influenzati da gruppi come Beherit e la vecchia scuola del black/death metal di Necromantia, Archgoat o Barathrum. Che dire, se non che è esattamente quello che potrete trovare in questo demo di tre pezzi, più una cover dei Von.
L’aria che tira insomma è chiarissima e dipende quasi interamente da furiose composizioni in stile Beherit, strutturate su riff ossessivi, voce urlata e straziante e sezione ritmica quasi sempre impegnata al massimo. Eppure, non siamo di fronte al solito esercizio di stile di genere war metal, grazie a tutta una serie di accorgimenti che ne allungano la vita.
Prima di tutto, i Clactonian hanno scelto una registrazione sì brutale, ma anche adeguata che permette di seguire facilmente cosa fanno i Nostri. Oltre a questo, la prova vocale di G.E.F. è ruvidissima ma anche discernibile, tanto che in questo senso i primordiali ritornelli sono un’altra freccia in più all’arco della formazione. Potrà sembrare strano, ma le urla ripetute di “Dea Madre” e “Bone Ritual” rimangono davvero stampate in mente. Infine, i pezzi sono arrangiati con gusto, pur se in un contesto così spiritualmente primitivo, e si lasciano apprezzare i cambi di tempo, i passaggi di batteria e i piccoli assoli sparsi qua e là.
Se i primi due brani sono due proiettili feroci, con la terza “White Thunder” in parte si rallenta il passo, ma anche in questo caso i riff pesanti confezionano un altro brano notevole, a dimostrazione che la band è in grado di scrivere in modo versatile. Molto carina infine pure la cover di Von, reinterpretata col piglio giusto.
I Clactonian stessi definiscono “Dea Madre” come “Paleolithic Black Metal Of Death” (evidentissima e voluta la citazione Beherit) e l’artwork sfoggia una reinterpretazione oscura della celebre statuetta della Grande Madre, ennesimo piccolo dettaglio che pone già da subito il progetto italo-finlandese un paio di gradini al di sopra dell’ennesima band war metal. Ed è solo un demo. Bravi!