6.0
- Band: CLAUSTROFOBIA
- Durata: 00:52:11
- Disponibile dal: 21/09/2009
- Etichetta:
- Candlelight
- Distributore: Audioglobe
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Negli ultimi anni siamo stati letteralmente invasi da una nuova ondata di band thrash più o meno valide provenienti dal sud-america: i newcomers Violator, il ritorno sulle scene dei Torture Squad e, non ultimi, i qui presenti Claustrofobia. Il quartetto di San Paolo è arrivato al traguardo della quarta pubblicazione e non ne vuole proprio sapere di modificare le proprie coordinate sonore: il thrash/death della formazione è fortemente debitore alle lezione impartita dai Sepultura dei bei tempi andati di "Beneath The Remains" e "Arise". "I See Red" può essere descritto come un riuscito mix tra thrash violento e primordiale – ma comunque decisamente tecnico – e l’impatto del death metal di chiara scuola polacca. I dodici pezzi inclusi in questo "I See Red" sono sempre votati all’assalto frontale senza mezzi termini con un riffing possente e carico di groove ad opera dall’affiatata sezione ritmica del duo Caio D’Angelo/Bonfogo. Senza nulla togliere agli elementi della formazione, i riflettori sono tutti puntati sul cantante/chitarrista Marcus D’Angelo, autentico riff-maker ed artefice di un growl possente che ben si sposa con la violenza espressa in sede strumentale. Le tracce non vanno mai oltre i tre minuti di durata e le uniche sorprese che si possono incontrare nella tracklist sono rappresentate da qualche stacco acustico che però non riesce a risollevare le sorti di un album ben composto ma eccessivamente monocorde. Il tecnicismo strumentale purtroppo rimane quasi sempre fine a se stesso e dopo numerosi ascolti ci si rende conto che questa nuova fatica del combo brasiliano non ha i requisiti per spiccare sull’agguerrita concorrenza. "I See Red" è un lavoro monolitico e intransigente che punta tutto sulla compattezza della tracklist, avida di sorprese ed esageratamente votata ad un’attitudine senza compromessi che purtroppo rappresenta un’arma a doppio taglio. Non risollevano le sorti le due conclusive cover di "Filha da Puta" (dei locali Ultraje a Rigor) e "Beneath the Remains", ben eseguite ma che a ben vedere poco aggiungono alle versioni originali. Se siete fan sfegatati della scena thrash brasiliana date una chance ai Claustrofobia: se cercate l’headbanging a tutti i costi "I See Red" difficilmente deluderà le vostre aspettative. Per tutti gli altri il consiglio è di puntare sulle numerose – e qualitativamente superiori – uscite del genere del 2009.