7.0
- Band: CLITEATER
- Durata: 00:41:20
- Disponibile dal: 08/03/2013
- Etichetta:
- War Anthem Records
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Tornano gli “oranje” Cliteater e lo fanno in maniera più che presentabile, ovvero rimescolando un po’ le carte in tavola; niente di trascendentale, l’impasto è sempre quello a base di grindcore – o gore? –, death metal e spruzzi di hardcore (“Norway Utoya Massacre”) organizzati in un songwriting dritto e spaccatutto, tuttavia cambiano le proporzioni in gioco e si assiste ad un generale rallentamento dei pezzi, che paiono più volti al groove e, in qualche modo, più orientati verso il death metal: canzoni come “O She’s Eleven”, “Toy Boy Killer”, “Knob Gobbler”, “The Fermi Paradox” o “Redneck Rampage” lo confermano e, addirittura, su “Slimming Party At Kelly’s” pare di ascoltare una versione “rimessa a nuovo” dei Six Feet Under d’annata (quelli dei primi tre album). Altre curiose particolarità sono rappresentate da una produzione più “grassa” del solito e dalla presenza di assoli strutturati, come quello in “Seth Putnam Paid Our Cab Fare”, forte di un sapore addirittura classico (!). Il livello medio delle composizioni è discretamente compatto, non ci sono brani di grande spicco e nemmeno di particolare insignificanza: diremmo, quindi, che questo lavoro sembra il risultato di uno sforzo particolarmente concentrato, il quale – con grosse probabilità – ha prodotto il disco migliore mai scritto dai Cliteater, benché non molto discosto dalla media dei lavori precedenti. Non un capolavoro, dunque, ma se volete quaranta minuti di divertimento “ignorante” e sano, questo disco fa decisamente per voi.
PS: dobbiamo ammettere di essere rimasti quantomeno sorpresi dallo stacco reggae a metà di “Positive Aspects Of Collective Chaos (Part IV)”.