7.0
- Band: CLOAK
- Durata: 00:12:45
- Disponibile dal: 06/20/2016
- Etichetta:
- Boris Records
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La risposta statunitense ai Tribulation? Giudicando da queste due corpose tracce, che costituiscono il debutto ufficiale dei Cloak, l’impressione è sostanzialmente quella illustrata poc’anzi. Originario di Atlanta, questo quartetto si dedica ad un heavy metal dai contorni tenebrosi nei quali influenze classiche, estreme e alcune derive goth riescono a trovare il loro spazio e un equilibrio sorprendente. Proprio come i sempre più acclamati autori di “The Children Of The Night”, i Cloak, pur adottando un cantato sporco, si concentrano su trame agili e feline, dimostrando di lavorare sulla semplicità, sulla melodia e su una spiccata incisività. L’ispirazione dei ragazzi in questa dozzina di minuti è rigogliosa e accattivante: in mezzo ai due estremi – ovvero vecchio hard rock e classic metal da un lato e perfidia death-black di matrice svedese dall’altro – a tratti risplende un mondo gothic/dark-wave ricco di melodie intriganti e soluzioni squisitamente immediate. In Solitude, Mercyful Fate, Fields Of The Nephilim e magari dei Dissection o dei Necrophobic mandati a 33 invece che a 45 giri sono le suggestioni che vengono alla mente in questo breve ma vivacissimo lavoro, nel quale talento, forma e sostanza trovano la perfetta mediazione e il giusto bilanciamento. Il gruppo non si sposta mai da dei tempi medi e non può essere esattamente definito conciso, eppure in questa sede è riuscito a confezionare un paio di canzoni assolutamente amabili. Sarà interessante vedere se tale formula subirà cedimenti alla prova del full-length, ma intanto non si può fare a meno di annoverare “Cloak” tra gli esordi più intriganti in cui ci siamo imbattuti negli ultimi tempi.