5.5
- Band: CLOUDKICKER
- Durata: 00:43:44
- Disponibile dal: 25/11/2014
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Universal
Spotify:
Apple Music:
La storia di Ben Sharp è singolare. Musicista statunitense che fa musica per puro diletto. Compone, registra, mixa, masterizza, produce e pubblica tutto da solo. Le sue opere sono vendute on line sul suo sito spesso con licenza Creative Commons, senza l’aiuto e l’ausilio di nessun altro. La sua musica s’identifica dietro il nome Cloudkicker con cui in quasi dieci anni di carriera ha pubblicato cinque album e quattro EP. Ben Sharp non ha bisogno di altro per essere felice. Ha un lavoro regolare e da sfogo al suo estro componendo e componendo e componendo. Polistrumentista dal gusto elegante e fine che si cimenta con un prog rock dalle forti tinte math. Tutto questo fino al 2014. Fino a quando non ha sentito il bisogno di monetizzare un po’ la sua vita artistica e non decide di far conoscere la propria musica anche in sede live. Questo suo desiderio viene esaudito grazie anche al supporto degli Intronaut con cui ha condiviso un breve tour americano insieme ai Tesseract. E grazie anche alla Century Media che pubblica “Live With Intronaut”: questo disco non è altro che la testimonianza di quel tour, nove tracce tratte dai suoi album rese live grazie alla bravura di musicisti ed amici, grazie alla perizia tecnica degli Intronaut che hanno suonato insieme a Ben. I risultati sono altalenanti e la sensazione che questo live sia stato notevolmente ritoccato in studio eliminando qualche errore d’esecuzione è palese. Tutto suona terribilmente preciso ed asettico e fa sorgere più di un dubbio. In ogni caso nelle nove canzoni proposte da questo strano connubio si respira aria di prog metal che si è invaghito del math rock, con trame intricate, astruse, avulse ad una struttura-canzone. Viaggi sonori che lambiscono terre care al nuovo filone statunitense con chiari riferimenti ai Periphery,Tesseract ed affini, sconfinando in situazioni che copiano pedissequamente le geniali intenzioni dei Don Caballero ma non hanno l’estro e la perizia del trio succitato. Composizioni interamente strumentali che non sempre scorrono. A volte pervade un senso di noia nonostante i pezzi abbiano molta dinamicità e numerosi cambi di tempo e d’umore: sembra di assistere ad una lezione od ad una clinic per dimostrare la propria tecnica sullo strumento. Ne paga un po’ l’emotività e la passione che in un live sono componenti importanti, quasi fondamentali. Esperimento riuscito a metà che non fa rimpiangere certo le gesta di Ben Sharp come musicista. Lodevole in ogni caso il modo con cui fa conoscere la propria musica. Fino a questo live.