8.0
- Band: CLUTCH
- Durata: 00:47:16
- Disponibile dal: 07/02/2005
- Etichetta:
- Megaforce Records
- Distributore: Frontiers
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La Megaforce Records con opera meritoria ripropone, a distanza di seianni dalla sua uscita, la quarta fatica degli americani Clutch, quel“Jam Room” che già ai tempi aveva raccolto numerosi proseliti,nonostante una non facile reperibilità sul mercato. I quattro americaniinfatti, tenendo fede al titolo del lavoro, ci propongono delle songimprovvisate in una stanza e che hanno la capacità di ridurre diversetipologie di musica, scritta in differenti epoche, all’essenzialità delrock. In questa sorta di riscoperta e reinterpretazione delle proprie radici, la parte del leone la fanno le partiture chesembrano uscite dal repertorio dei Led Zeppelin più veri e ruspanti,quelli dello splendido e sottovalutato “III”, opportunamente miscelaticon eroi quali Ac/Dc, Corrosion Of Conformity, Down e Black LabelSociety, come indicano ad esempio “Big Fat Pig”, “One Eye Dollar” e“Sink ‘Em Low”. Questo per quanto riguarda il versante più rock dellamusica dei Clutch. Non possono mancare poi ovvi riferimenti alsouthern/country (“Gnome Enthusiast”), al blues più viscerale e al jazz(“Swampt Boot Upside Down” e “Super Duper”), oltre che, abbastanzaincredibilmente, al reggae/dub di un maestro quale Lee “Scratch” Perry,richiamato più che altro nella sezione ritmica di “Release The Kraken”e “Release The Dub”. Nel primo dei due brani fanno capolino anche degliinstancabili sperimentatori quali furono i Faith No More; fa speciepensare come la geniale band di Patton e Bordin, alla quale si deve lacreazione di un certo tipo di crossover schizzato, sia giunta allostesso punto di sintesi raggiunto dai Clutch, che sono partiti da basicompletamente diverse e che guardano al passato piuttosto che alfuturo. Il grosso pregio della band è quindi lo riuscire adimpossessarsi di un genere musicale e farlo proprio, senza mai usciredal campo del rock. E’ solo ed esclusivamente per un fattore anagraficoche i ragazzi probabilmente non avranno il successo che meritano: sesolo fossero vissuti nei seventies, probabilmente sarebbero diventatidei cult hero. La riproposizione di “Jam Room” è quindi un atto dovutoche potrà far conoscere un gruppo intelligente e assolutamente integro.Quest’album sarebbe piaciuto tantissimo a Frank Zappa, oltre che aJimmy Page e a Mike Patton. Insieme a Corrosion Of Conformity, BlackLabel Society e Down, la miglior sensazione rock degli States. Daavere, in attesa di materiale inedito.