7.0
- Band: COEXISTENCE
- Durata: 00:54:33
- Disponibile dal: 23/10/2020
- Etichetta:
- Transcending Obscurity
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Il fervido interesse suscitato con “Contact with the Entity”, EP pubblicato nel 2018, trova conferma in questo “Collateral Dimension”, primo full-length che i Coexistence danno alle stampe tramite la casa discografica indiana Transcending Obscurity. Le nove tracce che compongono l’opera sintetizzano un meticoloso lavoro di squadra al servizio dell’ormai caratteristico techno-death metal del giovane gruppo toscano, la cui impronta affonda le sue radici nell’operato di Beyond Creation e Cynic in particolare, fra severità metal e ariose trame melodiche su base acustica. Una delle principali caratteristiche della band è difatti la propensione per l’armonia: i tecnicismi e le partiture prettamente death metal ancora una volta non suonano del tutto ‘in faccia’, come avviene invece per molte produzioni di questo filone, ma condividono il primo piano con una oramai consueta tessitura sonora dove predominano vezzosi arpeggi e loop ipnotici. I Coexistence insistono dunque sullo stile espresso nell’EP, rielaborandolo ulteriormente in varie mini-suite nelle quali trovano posto variegate evoluzioni dondolanti tra accelerazioni, umori prog e immancabili iniziative in chiave solista, con un basso particolarmente intraprendente. Tutto nei brani sembra disegnare una parabola circolare che alterna momenti estatici ad improvvise detonazioni, anche se sono le aperture elegiache i passaggi in cui la band brilla maggiormente, denotando una indubbia abilità nell’architettare rallentamenti di grande suggestione e spessore per l’emotività delle melodie. Certi riff potrebbero invece essere più incisivi e memorizzabili: al momento l’anima heavy non impressiona infatti quanto quella sognante, inducendo a pensare che i Coexistence stiano ancora scolpendo la propria identità sonora sul fronte death metal. È essenzialmente per questo motivo che certi episodi del disco risultano più orecchiabili di altri. D’altronde, un passo in avanti significativo sotto questo aspetto potrebbe avvenire solo attraverso una concreta attività live, ma questo periodo non è senz’altro il più favorevole per i concerti. In ogni caso, se doti tecniche e professionalità dei ragazzi non sono mai state in discussione, è lecito sottolineare come dall’ascolto di “Collateral Dimension” emergano segnali importanti nel processo di maturazione artistica. Lo stile e il songwriting si stanno affinando e traguardi di rilievo sembrano essere decisamente alla portata del quartetto.