COFFIN STORM – Arcana Rising

Pubblicato il 26/03/2024 da
voto
7.0
  • Band: COFFIN STORM
  • Durata: 00:44:54
  • Disponibile dal: 29/03/2024
  • Etichetta:
  • Peaceville

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Benvenuti negli anni Ottanta, signore e signori. Oggi il nostro anfitrione d’eccezione è Fenriz, da sempre uno dei più appassionati e profondi conoscitori di quella musica, come ben sappiamo dai suoi podcast e attraverso le  enciclopediche liste che propone nelle interviste.
Date le premesse, non poteva ovviamente farsi scappare l’occasione di omaggiare, con gli amici Apollyon (Aura Noir) e Bestial Tormentor (Infernö), l’età dell’oro del metal, anche se, a dirla tutta, la proposta musicale dei Coffin Storm non nasce per sua volontà; volendo, si potrebbe risalire fino agli anni Novanta e ai Lamented Souls, band con solo due demo e una tardiva compilation all’attivo, ma in cui i due amici sperimentarono su lidi doom, andando a riesumare nel periodo del Covid quelle sonorità così amate. L’aggiunta di Fenriz arriva con i brani pressochè pronti e il desiderio di averlo a bordo con le sue stridenti e sguaiate linee vocali, quelle a cui ci ha abituato – troppo poco, almeno per i gusti di chi vi scrive – in una manciata di brani dei Darkthrone. Il risultato è questo “Arcana Rising”, un’operazione nostalgia che sicuramente non cambia le sorti del metal, e che proprio nella scelta di avere un Fenriz in modalità fan boy alla voce potrebbe disturbare alcuni timpani, ma che non fallisce nel suo intento: far divertire i musicisti coinvolti e anche gli ascoltatori meno critici con un piacevole heavy doom, ibridato da tanti richiami, a volte caotici, ma sempre piacevoli a tutto ciò che era il metal nell’arco temporale 1979-1986.
Come approccio generale, il lavoro delle due chitarra è ricercato e fedele agli standard del tempo, anche nei raddoppi occasionali; dietro le pelli, Apollyon privilegia ovviamente ritmiche rallentate, mentre Fenriz si muove sardonicamente lungo tutto lo spettro vocale. Ci sono momenti epici, strofe grezze di matrice thrash in cui il riferimento principale ci pare essere John Cyriis – lo spettro degli Agent Steel aleggia forte, in generale, sebbene su ritmiche meno amfetaminiche – e perfino occasionai falsetti che, uniti ad atmosfere più orrorifiche, rasentano l’immaginario di King Diamond (“Ceaseless Abandon”).
Ecco quindi che, conformemente alle proposte di Radio Fenriz, c’è di tutto un po’: dai riffoni made in Bay Area dei beneamati Exodus (“Over Frozen Moors”), però declinati in chiave più fumosa, all’influenza – ovvia – di band come Pentagram (“Open The Gallows”, una delle gemme del disco) e Witch Cross (“Eighty-Five And Seven Miles”), passando per lo speed metal dei Savage Grace. E, ancora, inevitabili richiami alle band di provenienza di questi tre loschi figuri; interessante, per esempio, come la title track parta dalla chiara influenza dei primissimi Candlemass per poi strizzare l’occhio anche alle ultime uscite dei Darkthrone, con un bel riff catacombale sul finale.
In un’epoca di ripescaggio quasi incessante di vecchie sonorità, strumenti e amplificazione d’epoca, battle jacket appartenuti agli zii e altre amenità, come detto i Coffin Storm forse non si segnalano tra le eccellenze, ma sicuramente il loro omaggio è sincero, sentito e non fatto per procacciarsi pubblico, vista anche la scarsa (o assente) propensione ai live dei nomi coinvolti. Perché non goderseli con un sorriso compiaciuto?

TRACKLIST

  1. Over Frozen Moors
  2. Arcana Rising
  3. Open the Gallows
  4. Eighty-Five And Seven Miles
  5. Ceaseless Abandon
  6. Clockwork Cult
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