7.0
- Band: COFFINS
- Durata: 00:27:13
- Disponibile dal: 14/05/2012
- Etichetta:
- Hammerheart Records
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È sempre un piacere imbattersi in una nuova release dei Coffins. Tra split, EP, singoli e compilation, la band giapponese dà alle stampe nuovo materiale a getto continuo e su etichette sempre differenti, tanto che sta diventando un’impresa difficile tener conto di tutto quello che viene immesso sul mercato dai ragazzi di Tokyo. La qualità, tuttavia, riesce incredibilmente a mantenersi sempre su livelli medio-alti, quasi come se i Coffins fossero riusciti ad assorbire tutta l’ispirazione di band oggi defunte – o non attive sul fronte compositivo – come Hellhammer, Celtic Frost, Winter e Autopsy (sino a poco tempo fa) e a riversare quest’ultima nelle loro composizioni: sempre old school, sempre marcissime e basilari, ma anche sempre dannatamente avvincenti. Su “March Of Despair” troviamo il batterista Ryo a occuparsi delle linee vocali, al posto del chitarrista Uchino, e il suo growling lievemente più “aperto”, assieme a qualche ritmica maggiormente sostenuta rispetto al solito, sono le uniche differenze che intercorrono tra l’EP in oggetto e tutte le altre colate death-doom che lo hanno preceduto. È affascinante notare come un gruppo che fa leva su influenze musicali e su una formula compositiva tanto semplici, che hanno subito modifiche a dir poco minime dagli esordi a oggi, riesca sempre a concepire qualcosa che vada almeno un po’ oltre la “solita minestra riscaldata”. Vi è un che di morboso e di contagioso nella musica dei Coffins, un qualcosa che non si ritrova spesso nemmeno nel cosiddetto circuito old school underground: senz’altro in molti possono vantare delle chitarre ignoranti o delle ritmiche semplici, al limite del rudimentale, ma quelle dei giapponesi sono sempre e comunque su un altro livello di rozzezza. È come se i Coffins, al posto degli strumenti, avessero delle clave. La clamorosa cover di “Corpsegrinder” dei Death qui inclusa ne è un chiaro esempio: nessun’altra band avrebbe potuto raggiungere un tale grado di degenerazione.