COHEED AND CAMBRIA – Year Of The Black Rainbow

Pubblicato il 06/04/2010 da
voto
8.0
  • Band: COHEED AND CAMBRIA
  • Durata: 00:54:37
  • Disponibile dal: 13/04/2010
  • Etichetta:
  • Roadrunner Records
  • Distributore: Warner Bros

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I Coheed And Cambria sono una delle realtà più brillanti e originali che la musica rock abbia partorito negli ultimi anni. Il loro sound si può definire come un incrocio tra progressive rock e alternative senza dimenticare qualche incursione in ambito heavy, che prende ispirazione da vari gruppi del passato, senza per questo somigliare a nessuno di essi. Le ritmiche articolate e gli intrecci di chitarra creano una base strumentale solida e aggrovigliata sulla quale il singer Claudio Sanchez si cimenta in linee vocali che alternano fasi criptiche ad altre molto orecchiabili. Proprio la timbrica del frontman sopra citato rappresenta un altro marchio di fabbrica della band, proponendosi infatti come una via di mezzo tra l’ugola adolescenziale di Cedric Bixler Zavala (The Mars Volta) e quella altrettanto acuta ma più matura di Geddy Lee (Rush): il leader Sanchez (anche alla chitarra e alle tastiere) ha insomma tutte le carte in regola per dividere l’opinione sul conto della band. “Year Of The Black Rainbow” è il quinto disco in studio per la band di New York e rappresenta una blanda evoluzione del fortunato predecessore “No World Tomorrow”, non soltanto dal punto di vista lirico (con il proseguimento della saga “The Amory Wars" iniziata sin dal debutto e che dovrebbe giungere al termine proprio con questo disco), ma anche musicalmente parlando. Rispetto alla precedente pubblicazione, infatti, sembra esserci un ritorno in taluni frangenti alle strutture più complesse ed alle linee vocali più insidiose degli esordi, come dimostrano l’ansiogena “Guns Of Summer”, “The Shattered Symphony” e la conclusiva titletrack, pezzi di grande valore tecnico-artistico che diverranno letteralmente irresistibili dopo ascolti più accurati. Chi ha apprezzato le più ruffiane linee vocali del disco precedente comunque può dormire sonni tranquilli perché la gran parte del disco punta su una struttura compositiva dotata di strofa criptica, progressiva e ritornello che perlomeno nelle linee vocali si concede melodie immediate. Le bellissime “The Broken”, “Here We Are Juggernaut” e “Made Out Of Nothing” dimostrano come la band statunitense sia straordinariamente efficace nel maneggiare partiture intricate rendendole di facile presa sin dal primo ascolto, mentre con “Far” e “Pearl Of The Stars” i CAC si cimentano in due lenti non convenzionali con risultati altrettanto brillanti. Nessun calo di tensione per un altro bersaglio centrato in maniera limpida ed inequivocabile: “Year Of The Black Rainbow” prosegue la rivoluzione progressive e, se questi sono i risultati, sappiamo già chi vincerà.

TRACKLIST

  1. One
  2. The Broken
  3. Guns Of Summer
  4. Here We Are, Juggernaut
  5. Far
  6. This Shattered Symphony
  7. World Of Lines
  8. Made Out Of Nothing (All That I Am)
  9. Pearl Of The Stars
  10. In The Flame Of Error
  11. When Skeletons Live
  12. The Black Rainbow
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