6.5
- Band: COILGUNS
- Durata: 00:40:36
- Disponibile dal: 25/10/2019
- Etichetta:
- Hummus Records
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Nuovo tassello per la band tedesca, non più un terzetto ma quartetto, volto ad esplorare una nuova visione del proprio noise hardcore. Rinchiusi un mese intero in un isolamento totale volto a creare un flusso di coscienza il più genuino e consequenziale possibile, i Coilguns, già The Ocean, ci portano sul piatto un prodotto assolutamente interessante benché chiaramente di nicchia. Un’esigenza espressiva trasuda urlante tra le trame del disco, benché sia decisamente visibile, all’interno di una pur anarchica tela, una sorta di maturità acquisita, l’idea di sapere esattamente quello che si sta facendo: un’attitudine punk che non intende lasciare il passo al lassismo quanto ad una precisa invettiva, sociale o meno, che fa da montatura a tutto l’apparato. Il livello di scrittura è istintivo ma si sente che niente è lasciato al caso, e che i brani, pur scritti probabilmente sul momento, provengono da una sessione composta da musicisti non alle prime armi.
I brani sono caotici ma riconoscibili, vi sono sfuriate codificate e momenti di improvvisazione, e in tutto emerge una buona capacità strumentale che ben va a coniugare capacità compositiva e puro estro. Pura espressione a cui non avrebbe fatto malissimo uno sfoltimento in fase di editing, questo è certo, visto che forse quaranta minuti sono un po’ pesanti per un disco del genere, ma probabilmente i Coilguns questo lo sanno molto bene. Non riusciremmo a parlare di un brano in particolare, ma “Watchwinders”, alla luce di un’invettiva pur un po’ naive sulla ricchezza e metafora dell’umanità, resta un disco piuttosto eclettico di hardcore punk, ricco di inventiva che potrà essere una buona sorpresa anche per chi mastica la materia da ben altri anni e un sicuro colpo di fulmine per l’ascoltatore più giovane ma ben predisposto a lasciarsi stupire.