COLDCELL – Age Of Unreason

Pubblicato il 26/07/2024 da
voto
7.5
  • Band: COLDCELL
  • Durata: 00:45:21
  • Disponibile dal: 26/07/2024
  • Etichetta:
  • AOP Records

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Il nuovo “Age Of Unreason” rappresenta la quinta uscita per gli svizzeri ColdCell, gruppo di Basilea attivo dal 2012 che condivide con i conterranei Schmammasch uno dei membri, il batterista aW. Sebbene terreno su cui si muovono entrambi i gruppi non sia troppo dissimile, il suono dei ColdCell non raggiunge gli stessi picchi di avanguardismo, assestandosi su di un black metal moderno, che prende in prestito la componente atmosferica da un certo post-metal scandinavo mescolandola alla scuola più tradizionale. Il risultato è intenso, dinamico e violento quanto basta per non far perdere di vista l’aggressività tipica del genere e, pur non essendo sempre originalissimo, non mancano passaggi e soluzioni personali che spezzano la narrazione concedendo momenti di più ampio respiro.
“Age Of Unreason” si apre con le note di “Hope And Failure” le cui atmosfere catastrofiche richiamano alle mente i Cult Of Luna prima di gettarsi in un violentissimo maelstrom fatto di ritmiche asfissianti e chitarre che si perdono in muri di riverberi, alternati da arpeggi puliti e midtempo che rasentano lidi depressive. Di tutt’altro mood è invece “Dead To The World”, un lungo rituale dal sapore mistico e cinematografico, che mescola post-rock, subdoli cori apocalittici supportati da riff ossessivi e scariche velocissime, in un continuo alternarsi tra disperazione ed inquietudine. Un approccio, questo, che ricorda moltissimo la scuola nidarosiana di band come Misotheist o Whoredome Rife.
Uno dei pregi più grandi di questo disco è la volontà di dare ad ogni brano una personalità propria, senza per forza cadere nel rischio di riproporre la stessa formula ad oltranza e mantenendo sempre una coerenza di fondo. Anche nelle dirette “Left” o “Solidarity Of Solitude”, i passaggi più classicamente black metal incontrano elementi depressivi e una buona dose di dinamica nei cambi di umore che tiene sempre abbastanza alta l’asticella dell’attenzione. Forse, l’unico momento che tende a dilungarsi più del necessario è la lunga “Sink Our Souls”, che ci trasporta in territori cari agli Shining ma pecca un po’ in efficacia, cosa di cui invece eccelle la conclusiva “Discord”, dai complessi arrangiamenti che ricordano il migliore Ihsahn solista.
Non mancano nemmeno le voci femminili che si insinuano tra gli arpeggi quasi dissonanti della splendida “Meaningless”, dal mood avanguardistico e che ricorda i norvegesi Atrox nelle improbabile melodie vocali che fanno da contraltare ad un finale costruito su blast beat costanti.
Rispetto al passato i ColdCell sembrano giocare di più sull’immediatezza senza per forza sacrificare una ricerca negli arrangiamenti meno ortodossi. In un genere come il black metal atmosferico, che rischia spesso di rimanere fine a se stesso, gli svizzeri sembrano continuare su di una strada non banale, certo già battuta ma che merita assoluta attenzione.

TRACKLIST

  1. Hope And Failure
  2. Dead To The World
  3. Left
  4. Solidarity Or Solitude
  5. Meaningless
  6. Sink Our Souls
  7. Discord
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