7.0
- Band: COLDRAIN
- Durata: 00:38:20
- Disponibile dal: 23/10/2015
- Etichetta:
- Hopeless Records
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In ambito metal, la bilancia commerciale del Giappone pende nettamente dalla parte dell’import, visto il ridotto numero di band da esportazione (tra cui figurano anche fenomeni di dubbio gusto come le Baby Metal, ma questo è un altro discorso). A riequilibrare leggermente la situazione ci pensano ora i Coldrain, formazione sulle scene dal 2007 e con già quattro album all’attivo, ma affacciatisi nel vecchio continente – con ristampa del precedente album e tour di supporto ai Bullet For My Valentine – da un paio d’anni a questa parte. Nonostante gli occhi a mandorla, non stupisce dunque il fatto di trovarsi di fronte ad un songwriging più vicino al fast food che al sushi: eccezion fatta per la title track posta in apertura, un minuto introduttivo al limite dell’hardcore, il resto della tracklist strizza occhi e orecchie tanto al caro vecchio screamo (Story Of The Year, The Used, primi Senses Fail) quanto al pop-core di Asking Alexandria e BFMV, così come al modern rock dei Papa Roach. E proprio la band di Vacaville sembra essere la stella cometa dei cinque samurai, a giudicare dall’energia sprigionata dalle varie “Wrong”, “Gone” e “Pretty Little Liar”, fino ad arrivare alla ‘copia perfetta’ con “Runaway”, complice la presenza in veste di ospite di Jacoby Sheddix in versione rapper. Qualche breakdown qua e là (“Divine”) e le immancabili ballad da Chupa-Chups (“Whole”) completano il quadro di un album tutt’altro che originale e lontano dalla tradizione del Sol Levante, ma comunque divertente per gli estimatori della band sopra citate.
