6.5
- Band: COLUMNS
- Durata: 00:34:43
- Disponibile dal: 04/08/2014
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
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Inutile girarci troppo attorno: ormai è già da diversi anni che la Relapse non può più essere considerata l’etichetta di punta del filone grindcore, superata in questo primato da nuove realtà dell’industria discografica (una su tutte, la Willowtip) alla costante ricerca di talenti nei circuiti underground più sordidi e malfamati. Questo però non significa che alla label della Pennsylvania, di tanto in tanto, non piaccia ancora cimentarsi in certe sonorità al vetriolo, come dimostrato dall’esordio sulla lunga distanza dei Columns, disco che per il suo contenuto potrebbe tranquillamente risalire alla prima metà dello scorso decennio. “Please Explode”, infatti, presenta la medesima combinazione di velocità e groove che proprio in quel periodo cominciò a prendere piede tra i gruppi del settore, grazie soprattutto all’operato di gente poi passata alla storia come Leng Tch’e e Pig Destroyer. Se quindi avete anche solo in minima parte presente il contenuto dei vari “ManMadePredator” e “Prowler In The Yard”, saprete già a cosa state andando incontro: sfuriate grind al fulmicotone, decelerazioni in salsa sludge (particolarmente riuscite, vista l’origine sudista del quartetto) e scoppiettanti parentesi thrash metal, il tutto tenuto insieme da una vocalità espressiva e dinamica, che spazia con naturalezza da urla nevrasteniche a growl profondissimi. Molto buona – se non addirittura ottima – la partenza, con un pugno di tracce esaltanti e micidiali (l’opener “Mudfucker”, la “Slayer-core” “Rattlesnake Steps”, la tribaleggiante “The God Clause”), un po’ più sottotono il finale, complice la fine dell’effetto sorpresa e due/tre episodi che nulla tolgono e nulla aggiungono al valore complessivo dell’opera. Il vero problema comunque – quello che ahinoi inficia maggiormente sul giudizio finale – resta la produzione, inaccettabile per una realtà di questo tipo: chitarre esili e spompe anziché grasse e tracimanti, batteria dal suono simile a quello di una pentola percossa, mixaggio deleterio e confusionario… difetti non da poco, che speriamo vengano limati già a partire dalla prossima release. Forse non saranno i nuovi Maruta, ma la sensazione che per i Columns il meglio debba ancora venire non ce la toglie nessuno. Continueremo a seguirli.