6.5
- Band: COME THE TIDES
- Durata: 00:20:31
- Disponibile dal: 17/01/2013
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Non male questo extended play autoprodotto dei francesi Come The Tides. Senza voler stravolgere le regole del gioco vigenti all’interno del calderone metalcore, la band ha messo in tavola delle carte notevoli puntando sulla giocata sicura, ovvero sulla propria competenza tecnica, davvero niente male, senza presentarsi come rivoluzionari, ma mostrando piuttosto l’umiltà di chi sta ancora scoprendo se stesso e i propri mezzi artistici. Il metalcore dei Nostri è coeso, compatto e ben supportato da una produzione smagliante e strutturata che offre a tutti gli strumenti ampissimi spazi di respiro ed espressione senza essere pomposa o artefatta. Stilisticamente la band si muove benissimo tra il metalcore progressivo venato di thrash e death tipico dei Between The Buried And Me e dei Bleeding Through, e le peripezie neoprog più astratte e intimiste dei The Ocean e dei Burst. “Cowards And Dreamers” sembra infatti arrivare dritto da “Aeolian”, mentre “Circle Renewed”, forte del suo groove macchinoso e dal taglio quasi djent o mathcore, sembra una b-side uscita direttamente dalle sessioni di registrazione di “Colors”. Alcuni momenti più serrati e dal feel più essenziale e unidirezionale ricordano la corposità e concretezza di band come i Black Dahlia Murder o gli Heaven Shall burn, ma la band fa un buon lavoro nel non perdersi nella muscolosità fine a se stessa e assicura sempre una discreta dose di personalità anche nei momenti più ovvii e diretti. In definitiva il quartetto può andare più che fiero del proprio iniziale operato anche se la guardia non andrebbe mai abbassata visto che i margini di miglioramento e un ulteriore sviluppo sul lato di una personalità musicale più riconoscibile sono sia auspicabili che necessari.