COMITY – The Deus Ex – Machina As A Forgotten Genius

Pubblicato il 16/03/2004 da
voto
7.5
  • Band: COMITY
  • Durata: 00:54:52
  • Disponibile dal: //2003
  • Etichetta:
  • Messiah Records
Streaming non ancora disponibile

O voi, impavidi amanti del metallo feroce e schizofrenico, audaci sfidanti di sonorità ibride ed estreme, sprezzanti adulatori della pazzia messa in note…fatevi avanti senza nulla temere! Questo disco vi calzerà addosso alla perfezione! Seppur risalente ormai ad un anno fa, è con grande piacere che toccaci recensire il debutto di questa formazione francese davvero sorprendente. Nati nel 1996 e autori finora, con i connazionali XII, solamente di uno split-CD, i Comity propongono un eccellente post-core progressivo, sound all’avanguardia e senza alcuna barriera creativa. Come potete constatare, i brani presenti su “The Deus Ex-Machina As A Forgotten Genius” sono cinque, per una lunghezza complessiva di poco meno di un’ora di musica…il che vuol dire: canzoni lunghissime, complesse e dilatate, divise tra aggressioni brutal-core, stacchi jazzati, partiture zigzaganti, sezioni acustiche, trip psichedelici, rilassamenti improvvisi…insomma, trattasi di un viaggio piuttosto completo attraverso quasi tutto lo scibile musicale. In tutto questo bailamme compositivo e tanto per ribadire l’originalità del progetto, ecco i Comity far scaturire dalla propria mente contorta titoli di brani che si rifanno agli atti di un’ipotetica pièce teatrale, e che mettono in chiaro come ci si trovi di fronte ad un concept-album: purtroppo, possiamo solo supporre il carattere pseudo-filosofico di tale concept, in quanto non in possesso dei testi completi. Comunque, nulla di male davvero…la musica contenuta nel disco in questione, partorita da questa sorta di Opeth in versione hardcore, è più che soddisfacente e, nonostante a volte il tutto risulti un po’ ostico da assimilare, non ci si può esimere dall’ammirare il coraggio dei Comity, entità underground davvero fulgida. Buona la produzione, ed azzeccata la scelta di lasciare la voce di Thomas Zanghellini in balia degli ondeggiamenti sonori a cui ci sottopone il resto del gruppo, in modo da rendere l’interpretazione del singer ancora più sofferta. A dir poco spiazzante, invece, la decisione di produrre la traccia più lunga del lotto (i quasi tredici minuti di “Act 2”) ad un volume appena percettibile, provocando così, grazie anche al lento e languido trascinarsi del pezzo, la totale alienazione dell’ascoltatore. Fortuna vuole che la partenza della successiva “Act 1 – scene 2” riporti tutto alla normalità, regalandoci un’esplosione di note degna di un “Big Bang musicale”. A volte ossianico e doomy all’inverosimile, spesso nervoso, brutale ed abrasivo, “The Deus Ex-Machina As A Forgotten Genius” ha nell’aggettivo “deviato” la sua più appropriata definizione. Diamo mezzo punto in più alla band, premiando il coraggio e l’originalità. Un’esperienza da provare.

TRACKLIST

  1. Act 3 - Scene 1
  2. Act 2
  3. Act 1 - Scene 2
  4. Act 4 - Scene 6
  5. Hidden Scene From Act 3
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