CONAN – Revengeance

Pubblicato il 02/02/2016 da
voto
7.5
  • Band: CONAN
  • Durata: 00:47:28
  • Disponibile dal: 29/01/2016
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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E a sorpresa, con questo “Revengeance”, i Conan cedono al lato più melodico dello sludge. No, niente… anche a voler scherzare non si potrebbe mai risultare credibili: ed ecco che, infatti, il colosso a tre teste torna pesante, marcio e devastante come sempre. “Throne Of Fire” apre le danze in territori decisamente più accelerati rispetto al passato, sebbene la furia si assopisca per brevi tratti nel brano a favore del fuzz colante olio motore e grasso umano che tanto amiamo nella band di Liverpool; un drone sulfureo che ci prende per mano nel passaggio a “Thunderhoof”, pezzo Conan al 100%, tra l’incedere di batteria resa qua e là ancora più tagliente dal gioco sui piatti del sempre più irrinunciabile Rich Lewis, la nebbia di Cimmeria di basso e chitarra e la voce – o guaito – sempre più marchio di fabbrica di Jon Davis. Ecco, sarebbe bello capire quando quest’ultimo è stato clonato da Matt Pike e con quale misteriosa alchimia è riuscito comunque a creare qualcosa di completamente suo ed identificabile. Sì, perché l’ombra degli Sleep (per esempio in “Wrath Gauntlet”) e degli High On Fire, come nello stesso brano di apertura, non è mai stata un mistero, né un motivo di vergogna rispetto alla potenza di questa band, ma dopo aver trovato fin dagli esordi una propria ben definita identità, persino la capacità di costruzione dei brani è divenuta sempre più simile a quella dei geni di Oakland, e non si intende ovviamente ridurlo a un giudizio di band derivativa: l’intenzione, anzi, è quella di sottolineare come dopo soli tre album (e svariati EP) i Conan siano ormai nell’Olimpo del genere, con una maestria esecutiva e compositiva rare. Perché diciamocelo: sogghigniamo sempre di piacere quando, in album di questo genere, leggiamo durate dei brani sopra gli otto-dieci minuti, ma che quelle canzoni riescano a non sfracellarci le palle alla pari dei timpani, è sempre più raro. Ed è qui la forza dei Conan: c’è in ogni traccia la giusta forza ipnotica e la piccola variazione di mestiere in grado di non far mai assopire l’interesse, in questo caso tenuto vivo alla grande tra le trascinanti ritmiche della title track e la sfrontatezza di tenere il meglio per il dessert. “Earthenguard”, infatti, magniloquente pezzo di chiusura attestato sui dodici minuti di durata, andrebbe davvero inserita in un ipotetico corso di specializzazione sul tema “Elementi eccellenti nella costruzione di una canzone sludge”: la sei corde ultraeffettata, un basso abrasivo come la carta vetrata e quelle partiture di batteria talmente rallentate che sanno farci godere e viaggiare tra banchi di fumo; una psichedelia psichiatrica che, tra echi di Dopesmoker e droni che entrano nel cervello, fanno di questo “Revengeance” un acquisto obbligato. Buon viaggio, allacciate le cinture e accendete il bong.

TRACKLIST

  1. Throne of Fire
  2. Thunderhoof
  3. Wrath Gauntlet
  4. Revengeance
  5. Every Man Is An Enemy
  6. Earthenguard
2 commenti
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