6.5
- Band: CONDUCTING FROM THE GRAVE
- Durata: 00:43:12
- Disponibile dal: 01/10/2013
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Al terzo full-length, i Conducting From The Grave iniziano a mostrare qualche proposito di cambiamento. Affermatisi nell’underground statunitense a colpi di melodic death iper tecnico, i ragazzi californiani provano ora a smussare alcuni angoli del loro sound, nel tentativo di rendere quest’ultimo un pelo più compatto e armonioso. Il grosso delle linee vocali e il riffing di chitarra ora si affidano piuttosto spesso a delle progressioni che abbiamo avuto modo di sentire varie volte nelle opere dei The Black Dahlia Murder, mentre in certi tratti spuntano clean vocals e un gusto barocco per le melodie che sembrano voler rifarsi ai sempre più apprezzati Between The Buried And Me; infine, qua e là affiorano anche delle influenze classicamente metal-core, sottoforma di spunti che i Nostri adoperano per concedersi e concedere qualche respiro fra un tecnicismo e un assalto serratissimo. Rimane tuttavia presente una forte componente progressiva – o semplicemente cervellotica – che pone il gruppo in una categoria differente da quella dove di norma collocheremmo i vari discepoli di The Black Dahlia Murder e compagnia. Nonostante tutto, il quintetto continua a suonare “difficile” e ad “allungare il brodo”: senz’altro un brano come “Signs” può colpire subito grazie alla sua ariosa apertura centrale, ma lo stesso non si può dire di gran parte delle restanti tracce. Anche quando la canzone stuzzica, ci sono sempre troppi riff, troppi cambi di tempo e troppi assoli estenuanti; al contempo, l’ispirazione in dote alla band è rimasta più o meno la solita. Questa suona indubbiamente bene, ma di rado riesce a regalare canzoni davvero strabilianti. Alla fine dei conti, un gruppo come i Dark Tranquillity difficilmente sarebbe riuscito a confezionare un capolavoro come “The Gallery” affidandosi solo alla tecnica: servono anche e soprattutto gusto e cuore, cose di cui i Conducting From The Grave a volte si dimenticano. Riconosciamo alcuni tentativi di migliorare e certe indubbie doti, ma il risultato, nel complesso, è solo discreto.