
7.0
- Band: CONFESSIONS OF A TRAITOR
- Durata: 00:36:24
- Disponibile dal: 16/05/2025
- Etichetta:
- Facedown Records
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Vi ricordate quando il metalcore cristiano era un sottogenere? Nei primi 2000, oltre a nomi noti come As I Lay Dying, Underoath, August Burns Red e The Devil Wears Prada, band come For Today, Haste the Day, War of Ages, Becoming the Archetype e Sleeping Giant hanno trovato popolarità in una diramazione a se stante, alimentata dal circuito della fede, con relative etichette di riferimento come Solid State Records e Facedown Records.
Oggi la popolarità del movimento è sicuramente diminuita e i gruppi principali lasciano la propria cristianità implicita (o la sconfessano, vero Tim?), ma le etichette di riferimento sopravvivono, firmando anche band più recenti in giro per il mondo. È il caso degli inglesi Confessions Of A Traitor, che dopo qualche pubblicazione per l’italo/lettone Sliptrick Records diventano il primo gruppo non americano a firmare per Facedown Records, per la quale, dopo “Punishing Myself Before God Does” (2017), arriva oggi “This Pain Will Serve You”.
Dai primi lavori, legati a un metalcore puro e tecnico, la band ha progressivamente ampliato il proprio linguaggio musicale, arrivando a un suono sempre strettamente costruito sul metalcore melodico, ma rendendolo più vario e legato alle sfumature più moderne del genere, quelle più cromate, ad ampio raggio e anthemiche di Architects e While She Sleeps.
Se essere originali o personali è sempre più difficile, e di fatto i britannici non lo sono, i Confessions compensano trovando spessore in un’urgenza comunicativa che traspare in maniera sincera in tutta la tracklist, coi soliti temi di dolore, fede, lotta e redenzione che non pesano neanche troppo sulle solite retoriche nei testi.
“Fatal Frame” sfoggia l’abilità di creare riff calzanti abbinati a ritornelli d’impatto. “Still Haunted” mette in evidenza l’intento emotivo del disco affrontando il dolore di una perdita personale, così come fa “Hail Mary” più avanti, esprimendo disperazione e desiderio di salvezza. “Midnight Sun” e “Love You Left Behind” offrono validi passaggi atmosferici e melodie vocali vincenti, mentre “Half Life” spinge fortissimo sulle influenze hardcore per una chiusura livida e dolorosa.
Come vuole la tradizione del metalcore cristiano, troviamo una serie di ospiti che professano il proprio credo, questa volta particolarmente lunga – si va da membri di War Of Ages e Convinction agli inglesi Exist Immortal e Black Coast – che contribuiscono con successo ad aggiungere varietà alla raccolta senza scardinare la continuità stilistica nell’ascolto.
“This Pain Will Serve You” si presenta dunque come un’opera matura e coesa, in cui i Confessions of a Traitor esplorano temi profondi attraverso un sound evoluto che combina elementi classici del metalcore con influenze moderne e collaborazioni significative. Senza predicare, se ve lo foste chiesto.