CONFRONTATIONAL – Cut

Pubblicato il 27/06/2023 da
voto
7.0
  • Band: CONFRONTATIONAL
  • Durata: 00:24:56
  • Disponibile dal: 26/05/2023
  • Etichetta:
  • NRW Records

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La musica di Confrontational, artista, produttore e ingegnere musicale sardo, è da sempre un ibrido di tenebre appiccicose, panorami post-industriali, nostalgia synthwave e atmosfere thriller, e con “Cut” si arricchisce di nuove, ancora più oscure sfumature, minacciosamente introdotte dalla copertina a cura di HauntLove (il cui stile unico ha vestito in passato Uncle Acid & The Deadbeats, per esempio).
Il quinto album di questo progetto è infatti un mefitico concentrato di incubi distorti e lisergici, in cui alle onnipresenti sfumature darkwave (più evidenti in dischi come il bel “The Burning Dawn”, del 2017 o in “Under The Cover Of Darkenss”, album di cover in grado di stregarvi dal primo ascolto) si aggiunge un sostrato denso e soffocante di bpm martellanti ed effettati, per una mezz’ora di musica capace di artigliare le sinapsi e ridurle in una poltiglia tremolante – ascoltare “Possession” per credere. Traghettato dalla NRW Records, branca del network NewRetroWave (nato come radio digitale synthwave ed estesosi poi ad abbracciare molteplici aspetti dell’industria musicale), il disco si allontana dai panorami al neon soffuso del genere nella sua veste più ‘canonica’ (ricordiamo che la cultura synthwave, di cui abbiamo parlato diffusamente in questo speciale, basa le proprie radici in una mitizzazione di certi stilemi pop tipici degli anni Ottanta/primi anni Novanta) per percorrere i suoi vicoli più bui e grondanti disagio alla periferia di ipotetiche cybercittà, quelle infestate dal Perturbator dei primi lavori o da compagini come Dance With The Dead.
Così assistiamo ad un’indurimento di suoni, che volentieri degenerano in scenari elettronici più chimici (“Replay”) ed industrial spettrale (“Cold Hard Silver”), maggiormente vicini che in passato ad una sensibilità ‘metal’, in cui violenza, suoni laceranti e ossessività sono all’ordine del giorno nelle sue propaggini più estreme, supportate da voci cantilenanti o quasi sensualmente lamentose, riff e sintetizzatori settati su effettistiche di un passato-futuro codificato. Al tempo stesso, l’essenza di Confrontational non risulta – per fortuna – snaturata: quel delizioso mix di suoni retrò, orecchiabilità e inquietudine è comunque presente in momenti come “Temptation” o “The Case”, in cui le sonorità tenebrose, marchio di fabbrica dell’artista cagliaritano, tornano più in superficie, donando coesione all’intero lavoro e regalandoci ancora una volta più di un brivido dietro al collo.
Da segnalare infine, come chicca preziosa, la presenza tra gli altri guest (dal chitarrista James Doviak a Antoni Maiovvi, produttore e compositore di colonne sonore) di Adrien Grousset – già alla sei corde per la band Hacride e soprattutto Carpenter Brut, beniamino insieme al già citato Perturbator di metallari con un debole per questo genere musicale – alla chitarra nella sinistra “No Respite”, una collaborazione ovviamente succulenta per gli appassionati.
Un bel ritorno, una nuova (?) svolta, una solida conferma: comunque vogliate metterla, “Cut” è un buon disco in cui ancora una volta orrori, suoni sintetici e visionarietà si incontrano e vanno a braccetto. È negli angoli più bui che Confrontational adora operare, cercatelo quindi nei bordi frastagliati dei vostri incubi.

TRACKLIST

  1. Cut
  2. Replay
  3. Temptation
  4. Black Glasses
  5. Cold Hard Silver
  6. The Chase
  7. Possession
  8. No Respite
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