voto
7.0
7.0
- Band: CONSTANTS
- Durata: 00:36:30
- Disponibile dal: 30/10/2010
- Etichetta:
- Radar Recordings
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Giunti al terzo capitolo sulla lunga distanza in otto anni di carriera, i Constants si confermano una band di grande personalità in grado di assemblare un intrigante mix sonoro di post rock/metal. Il trio statunitense per l’occasione sceglie come luogo di registrazione lo studio del leader della band Will Benoit, un antico granaio ristrutturato sito nel New England e interamente alimentato dall’energia solare confermando la filosofia ambientalista della band che, in occasione del tour nel 2006, girò svariati mesi con un bus convertito per un’alimentazione a base di olii vegetali riciclati. La band originaria di Boston si avvale di un sound saturo, compresso, profondo, a tratti debordante, garantito dalla produzione del guru Justin K Broadrick (Jesu, Godflesh), ma anche dalle stratificazioni di chitarre e tastiere ad opera del sopra citato Benoit o dalle ritmiche progressive della coppia Wainer-Motes. Sembrerebbe impossibile per tre soli musicisti produrre una simile massa sonora, ma i Constants ci riescono perfettamente e lo fanno in maniera intelligente con l’inclusione di più riflessive e minimali influenze shoegaze e ambient, come dimostrano i ripetuti cambi d’atmosfera della conclusiva e bellissima traccia “The Three Stigmata Of Palmer Eldritch”. I brani di “If Tomorrow The War” risultano piuttosto ostici all’inizio, ma prendono corpo svelando nuovi intriganti particolari col crescere degli ascolti anche perché le linee vocali tessute dal leader Benoit si lasciano andare spesso e volentieri a melodie dissonanti, o “storte” se preferite, che in prima battuta potrebbero far storcere il naso. In effetti proprio dal punto di vista vocale la band del Massachussets mostra margini di miglioramento come dimostrano le soluzioni un po’ grezze e ripetitive di “The Sun, The Earth” e “A Quiet Edifice”, ma altrove (“In Dreams” ad esempio), possiamo già apprezzare delle linee mature che alternano le parti criptiche di cui sopra a melodie relativamente più accessibili. “If Tomorrow The War”, al di là del potenziale inespresso che affiora in qualche traccia, appare un disco solido: alternativi e coraggiosi che siete stanchi delle solite produzioni costruite a tavolino, questo disco è soprattutto – forse solo – per voi.