6.5
- Band: CONSTRUCDEAD
- Durata: 00:39:15
- Disponibile dal: /11/2005
- Etichetta:
- Black Lodge
- Distributore: Audioglobe
L’ormai stra-inflazionata scena thrash-death svedese ci regala stavolta il nuovo lavoro firmato Construcdead, fuori a circa un anno e mezzo di distanza dal precedente “Violadead”. Le similitudini con Soilwork, The Haunted e Carnal Forge sono come sempre innegabili, ma per fortuna “The Grand Machinery” sa proporre un qualcosa di lievemente meno stereotipato e più energico rispetto alla media attuale del genere, privilegiando i blast beat alla melodia e alternando brani brevi e furiosi (“The Lustfull”, “In A Moment Of Sobriety”…) ad altri compositivamente più vari e articolati tipo “Treachery”. Insomma, quello che abbiamo di fronte è un album sufficientemente interessante, che pur seguendo schemi tutt’altro che rivoluzionari riesce nell’impresa di intrattenere piuttosto bene anche l’ascoltatore più smaliziato. Oltretutto i nostri se la cavano egregiamente anche in sede di produzione e dal punto di vista tecnico si rivelano preparatissimi, assecondando al meglio le discrete vocals di Jens Broman (The Defaced) e sciorinando una forza d’urto niente male. Che nessuno osi gridare al miracolo, ma è comunque giusto dare atto ai Construcdead di aver svolto un bel compitino con il loro terzo full length.