CONSUMMATION – The Great Solar Hunter

Pubblicato il 25/07/2019 da
voto
6.5
  • Band: CONSUMMATION
  • Durata: 00:50:22
  • Disponibile dal: 07/06/2019
  • Etichetta:
  • Profound Lore
  • Distributore: Audioglobe
Streaming non ancora disponibile

Tradisce in parte le attese il primo album degli australiani Consummation, trio fondato dall’ex Impetuous Ritual Craig Young e comprensivo anche del batterista David Hayley (noto per il suo operato negli Psycroptic) e del bassista Joel Rademaker, coadiuvati nell’occasione dalla chitarra solista di John Gossard (Dispirit, Asunder, The Gault, Weakling nel suo ampio curriculum). La band era reduce dall’ottimo EP “Ritual Severance”, pubblicazione che in sole due (lunghe) tracce esponeva una miscellanea di death-black funereo e complesso dai tipici tratti australiani, ovvero contraddistinto da una bestialità contorta propensa al martellamento come al perdersi in peregrinazioni labirintiche e imponderabili. Un disco che, accanto alle oramai consuete contorsioni stratificate e ingannevoli, esponeva una sensibilità atmosferica e una relativa chiarezza sonora non proprio attese da artisti di simile background. Si pensava quindi che nel loro primo full-length la capacità dei Consummation di delineare panorami vasti e fitti di particolari misteriosi, arrangiamenti non canonici e strani contrasti strumentali potesse espandersi ulteriormente, dando vita a un’opera poliedrica e non facilmente etichettabile. Ciò è avvenuto solo in parte, nonostante pure in “The Great Solar Hunter” si dibattano opulente matasse di dissonanze e un maestoso death-doom stemperi gli assalti più veementi, dando ariosità e fastosità a un quadro generale cruento e apocalittico.
Una vena solista devota a far zampillare note stridenti e stralunate cerca di mediare fra i lerci sfoggi di barbarie trainati dal drumming tentacolare di Hayley, che ha il suo contraltare nel latrato spregevole di Young, riuscendo solo in parte a ricreare quella commistione di ricercatezza e velenosità che ricopriva “Ritual Severance”. Il sommarsi e infrangersi gli uni contro gli altri di riff psicotici e armonie deviate non offre gli attesi slanci emozionali, serve fin troppa concentrazione per capire cosa accada in sottofondo, complice una produzione che soffoca le tante sfumature che la band sa architettare. L’alternarsi di sezioni veloci e opprimenti a parentesi di relativa calma, protese verso mondi bizzarri e contraddistinte da chitarre più liquide e variopinte, mostra solo a sprazzi lampi di genio e spesso si inserisce in un solco di prevedibile stranezza. Il divincolarsi frenetico tra isteria e voglie di ascesi, in sé e per sé, da tempo non è più in grado di sorprendere o di catturare chissà quanto il nostro interesse. Serve amalgamare attentamente gli ingredienti per dargli coesione e avere tracce vibranti dall’inizio alla fine: i Consummation regalano invece solo singole sezioni ben riuscite, mentre i brani presentano diverse lungaggini, come se il gruppo non sapesse perfettamente dosarsi e non riuscisse a dare la giusta misura alla sua azione. Niente di drammatico, di pane, per i denti di chi divora abitualmente piatti urticanti quali Portal, Abyssal, Irkallian Oracle, ve ne è lo stesso in abbondanza. Però, date le premesse dell’EP, “The Great Solar Hunter” suona soltanto come un buon esercizio di stile, non l’album extreme metal del 2019 da avere a tutti i costi.

TRACKLIST

  1. Ophidian Crown
  2. The Great Solar Hunter
  3. Phosphor Libation
  4. Apotheoses
  5. The Eminent Fires of Sacrifice
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