7.0
- Band: CONTROL DENIED
- Durata: 01:42:00
- Disponibile dal: 23/09/2010
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Chuck Schuldiner, prematuramente scomparso nel 2001 all’età di 34 anni a causa di un tumore al cervello, è universalmente riconosciuto come uno dei fondatori e pionieri del death metal, genere di cui contribuisce a gettare le basi e le regole fino a distaccarsene gradualmente, per arrivare ad un tipo di metal comunque estremo ma molto tecnico, influenzato da partiture jazzistiche e contraddistinto da liriche dai tratti socio-filosofici, il tutto distante anni luce dall’urgenza espressiva e dalle tematiche splatter dei primi dischi. Accantonati i Death con cui nel 1998 pubblica il meraviglioso “The Sound Of Perseverance”, Chuck concentra i suoi ultimi anni di vita sui Control Denied, band con la quale abbandona definitivamente il metal estremo, per abbracciare un heavy metal progressivo e completare quindi (forzatamente vista la morte) la sua evoluzione musicale. Con “The Fragile Art Of Existence” l’arte di Schuldiner può finalmente arrivare ad un pubblico maggiore – non solo come in passato agli amanti del metal più estremo e per l’occasione mette in piedi una line-up formidabile con Richard Christy alla batteria, Steve Di Giorgio al basso, Shannon Hamm all’altra chitarra e Tym Aimar alla voce. Proprio il cantante venne additato da molti come l’elemento debole del disco, ma Chuck, come con tutti i musicisti con cui aveva lavorato durante la sua carriera, seppe ottenere da Aimar il massimo; per chi scrive mai il singer era stato e sarà in futuro così espressivo e comunicativo come in questa occasione, grazie ad una performance sopra le righe resa possibile anche dalle linee vocali scritte da Schuldiner. Le otto tracce incluse nel disco si muovono in territori heavy/power progressive senza per questo perdere il caratteristico suono crudo e tagliente delle chitarre; sono inoltre tutte contraddistinte da un gusto melodico sopraffino, da una tecnica esecutiva mostruosa e, a livello lirico, da una vena poetica non comune. Inutile parlare di ogni singola canzone; molti di voi avranno già ascoltato decine di volte il testamento musicale di Chuck Schuldiner, mentre i più giovani che potrebbero non averlo ancora fatto devono lasciare che sia la musica a parlare. Per dovere di cronaca concludiamo precisando che la ristampa in nostro possesso è composta da due CD, il primo contiene l’intero disco, mentre il secondo interessante materiale bonus; per i più completisti di voi segnaliamo un’altra versione arricchita da un terzo CD.
N.B.Il voto si riferisce esclusivamente alla ristampa.