voto
7.5
7.5
- Band: CONVERGENCE
- Durata: 00:33:43
- Disponibile dal: 24/07/2006
- Etichetta:
- Casket Music
- Distributore: Audioglobe
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Risale ormai a due anni fa, essendo appunto datato 2004, ildebutto autoprodotto dei nostrani Convergence, quartetto provenientedall’Emilia-Romagna e proponente un ben riuscito mix di sonoritàprevalentemente associabili alla scena alternative-nu e ad un certopost-grunge tipico di formazioni quali i Nickelback, pur incorporandoanche influenze più metalliche e facenti riferimento al melodic deathdi In Flames e simil compagnia. Ed infatti, se si va a spulciare nellabiografia dei Convergence, si scopre come la band fondata dalchitarrista Giacomo Mambriani abbia avuto un primo periodo di vitatotalmente devoto alle sonorità di stampo svedese, prima di sciogliersia causa di contrasti interni al gruppo. Reclutati Massimiliano Andrinial basso e Michelangelo Naldini alla batteria, Giacomo ha inciso cosìquesto lavoro, autoprodotto con la collaborazione del bravo GiordanoOcchi, proprietario del Sonora Recording Studio, sito vicino Parma.Solo a lavoro ultimato, sono state aggiunte le vocals di AlessandroPalladini, ultimo componente giunto a rafforzare i nostri. E bisognadire che, pur restando a tutti gli effetti un lavoro underground, iConvergence hanno concepito proprio un bel dischetto, pieno di buonecanzoni, piacevoli, emozionali, magistralmente composte ed arrangiate econ il raro dono della sintesi. La cura dei particolari, dei sample,degli effetti e delle linee vocali è forse l’arma in più del combo,grazie alla quale le strutture vincenti dei brani vengono maggiormentevalorizzate. La tracklist è molto varia, anche se l’omogeneità di“Points Of View” non viene affatto scalfita, se non forse nel casodella sperimentale “Silent”, la cui sinistra dose di elettronica stonaun po’ con il resto delle canzoni; le quali si dividono fra pezzicadenzati e dotati di trascinante groove (“Bleed”, “Strike The End”),semi-ballad a metà strada tra il malinconico e l’aggressivo (“Six FeetUnder”, “Train To Leave”, la stupefacente “Nothing Else”) ed episodipiù pestoni (“Breath”). Disturbed, Pearl Jam, Nickelback, In Flames,Static-X…questi alcuni dei nomi che vengono in mente durante l’ascoltodi “Points Of View”, sebbene il background della band sia anche piùestremo. Una piacevole scoperta ed un bellissimo lavoro, meritorio dipresente attenzione anche se concepito due anni or sono. Speriamo dirisentire presto il nome dei Convergence!
N.B.:la recensione è riferita alla versione autoprodotta di “Points OfView”. In seguito, la band è stata messa sotto contratto dalla CasketRecords, la quale ha ristampato con nuovo artwork l’album,promuovendolo attraverso i propri canali.