7.0
- Band: CORAM LETHE
- Durata: 00:50:22
- Disponibile dal: 09/01/2009
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
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E’ già da qualche annetto che i toscani Coram Lethe sono sulla scena: questo “A Splendid Chaos” è il loro terzo album, un ritorno dopo un silenzio di quattro anni durante il quale sono mutate un po’ di cose, una su tutte la voce. Oggi al posto di Mirco Borghini abbiamo dietro al microfono Erica Puddu, la quale è dotata di una voce abrasiva, malsana e graffiante quanto basta. A tratti pare di sentire Angela Gossow degli Arch Enemy e in altri tratti in scream viene in mente quel Chuck Schuldiner che urlava su “The Sound Of Perseverance”. In effetti la proposta musicale dei nostri conterranei prende parecchio spunto da queste due band: un death metal tecnico, senza essere eccessivo, con parecchi riusciti inserti di melodia. “Mystical Pentagram” è molto rappresentativa dello stile della band: gustose parti melodiche solistiche si legano a un riffing veloce, attuale e fresco, dove le abrasive sfuriate vocali di Erica la fanno da padrone, con uno scheletro ritmico fluido nei suoi controtempi e con linee di basso che hanno un’esistenza propria, emergendo tra armonici e melodie molto riuscite. Stessa cosa si può dire per altre tracce come “The Gift Of Providence” o “Half Identity”. Verso la fine del disco però la tensione va un po’ calando, certi passaggi diventano ripetitivi e le tracce lunghe e vagamente inconcludenti. I ragazzi sono dotati di un bagaglio tecnico di tutto rispetto, ma forse devono ancora imparare a dosarlo al meglio, facendolo uscire più allo scoperto senza paura di strafare, evitando per contro di prolungare le canzoni a oltranza con passaggi che alla lunga diventano prolissi e privi di nerbo; “Passione Della Carne” è l’esempio più calzante del concetto, una traccia che poteva durare almeno un paio di minuti in meno e risultare molto più incisiva. In conclusione, “A Splendid Chaos” non sarà un disco che cambierà la storia del metal, ma il classico album per appassionati del genere, suonato con la passione di chi questa musica la ama, la vive e la suona come meglio sa fare: un’altra piacevole realtà nostrana che sarebbe un peccato ignorare.