7.0
- Band: CORELEONI
- Durata: 00:57:12
- Disponibile dal: 27/09/2019
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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La domanda che continuiamo a porci è: che senso ha mettere in piedi una band che propone quasi unicamente (il quasi è dovuto ai due inediti presenti su questo disco) brani dei Gotthard quando il mastermind e fondatore nei Gotthard già ci suona (oltre ad esserne il ‘capo’)? Se si vuole riesumare vecchi pezzi che non vengono più proposti dal vivo da anni, non sarebbe sufficiente lavorare sulla scaletta dei concerti e ritagliare un piccolo spazio per queste chicche? La risposta ancora non ci è chiara, nel frattempo però Leo Leoni e compagni pubblicano il secondo disco firmato Coreleoni, che si intitola semplicemente “II”. Tra l’altro, se andiamo ad escludere alcuni piccoli accorgimenti pensati per rinfrescare la proposta, come avvenuto su “Angel”, gran parte dei pezzi non portano al loro interno sostanziali novità rispetto alla versione originale. Certo, la produzione più moderna dona ulteriore vigore alla botta hard rock della musica firmata Gotthard, ma per il resto non si riscontra nessun momento capace di generare stupore. Ronnie Romero alla voce svolge molto bene il suo lavoro, dimostrandosi spesso e volentieri più incisivo dell’attuale vocalist della ‘band madre’, Nic Maeder. Discorso diverso per i due inediti, “Queen Of Hearts” è un brano veloce ed incalzante, pieno di cavalcate dove i Coreleoni, forti di un Romero in grande forma, sprigionano adrenalina a più non posso. “Don’t Get Me Wrong” invece si conferma un classico brano hard rock, più quadrato e pieno di sontuose parti melodiche che lo rendono molto orecchiabile e di facile memorizzazione. Da segnalare anche la presenza di una cover, “Boom Boom Boom” di John Lee Hooker. La buona qualità di questi due brani rafforza ulteriormente le convinzioni di chi scrive, i Coreleoni farebbero meglio a puntare su musica inedita perché le potenzialità ci sono tutte, se Leo Leoni sfruttasse le sue grandi doti di songwriter riuscirebbe certamente a portare questa sua creatura ad un livello superiore. “II” si chiude con un outro che riprende il tema de “Il Padrino”, suonato solamente da un violinista. Un disco divertente, energico e piacevole da ascoltare, ma chi già possiede l’intera discografia dei Gotthrad non avrà particolari motivi per procedere all’acquisto. Forse solo la presenza di Romero potrebbe rivelarsi l’arma vincente per suscitare vero interesse in questa proposta.