6.5
- Band: CORPUS CHRISTI
- Durata: 00:43:32
- Disponibile dal: 06/07/2010
- Etichetta:
- Victory Records
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Li ritroviamo a soltanto un anno di distanza dopo quel debutto che rispondeva al nome di “The Darker Shades Of White”, con una line up completamente stravolta. Max O’Connell ad esempio da bassista e cantante si ritrova ad essere unica voce. In questo caso lo stravolgimento della band e il cambio di qualche membro sembra aver giovato ai Corpus Christi, band ultracristiana che si dedica ad un metalcore piuttosto canonico. Li avevamo lasciati come band completamente debitrice al sound degli As I Lay Dying (complici anche le tematiche uguali?), ma oggi li ritroviamo un po’ migliorati sotto questo aspetto. Il loro sound rimane sempre abbastanza generico e non è nulla di così memorabile o riconoscibile ad un primo ascolto. Però dal punto di vista del songwriting si riscontra un certo miglioramento, abbiamo notato infatti un maggior dinamismo e una fluidità davvero niente male in questo riffing tra lo swedish melodic death e il metalcore. Le clean vocals poi sono di quelle che cariano i denti: smaccatamente ruffiane, melodiche all’ennesima potenza e che al secondo ascolto si sono già inchiodate al cervello. Però hanno il pregio di essere ben inserite nel contesto e tutto sommato ci piacciono, riescono cioè a trasmetterci un certo pathos e una certa intensità che spesso manca alle band che si cimentano in queste soluzioni. Se il debutto non ci aveva di certo impressionato, questo secondo disco vede un bel passo in avanti da parte dei Corpus Christi, che ora hanno solo il compito di trovare una loro dimensione stabile e un loro ruolo all’interno di un panorama ultrainflazionato e, soprattutto, sovraffollato. Non sarà facile, ma noi li aspettiamo alla prossima uscita.