7.5
- Band: CORROOSION
- Durata: 00:52:36
- Disponibile dal: 27/02/2012
- Etichetta:
- Rising Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Raccogliere l’eredità dei Despised Icon? Un duro lavoro che richiede una sporca consapevolezza. E chi meglio dei Corroosion? Svanito l’effetto sorpresa che aveva accompagnato un paio di anni fa l’uscita del debut album, “Punish The Mind”, il quintetto torinese torna con “Dirt Awareness”, licenziato sempre sotto l’egida della Rising Records e prodotto da Fredrik Nordström presso i Fredman Studios, a martellare i nostri padiglioni auricolari con una miscela micidiale di death-core, hardcore e swedish death. L’uscita del chitarrista Emanuele, focalizzato sui Living Corpse e rimpiazzato alle sei corde da Lino, non sembra aver minimamente alterato gli equilibri del gruppo, che continua a macinare incessantemente musica ultraheavy fatta di breakdown pachidermici e ripartenze al nitrometano. L’unico appunto che si può muovere al combo piemontese è quello di muoversi all’interno di un confine, quello del death-core e dintorni, fin troppo codificato; per questo motivo si lascia particolarmente apprezzare l’esperimento, posto a metà e strategicamente divisa in due parti, della mini suite “Kaos In Me”, capace di ampliare lo spettro sonoro con tempi più dilatati, frequenze dissonanti e qualche (vago) accenno di melodia nelle parti vocali del singer AnD. Spicca nel mucchio anche la centrifuga ritmica della conclusiva “Repulsion”, mentre il resto della tracklist dispensa a piene manate la consueta dose di brutal/death/hard/metal-core, confermando la formazione piemontese tra le migliori interpreti della scena nazionale e non solo. Intelligenza, leggiadria e luminosità: se in un disco cercate l’esatto opposto, allora “Dirt Awareness” è quello che fa al caso vostro.