7.0
- Band: CORRUPT MORAL ALTAR
- Durata: 00:17:08
- Disponibile dal: 27/11/2020
- Etichetta:
- APF Records
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Restano nelle retrovie, ma non se ne stanno con le mani in mano. I Corrupt Moral Altar di John Cooke (Napalm Death, Venomous Concept) non possono permettersi un’attività particolarmente intensa, visti gli impegni del loro chitarrista, eppure la loro carriera, dal 2012 a oggi, parla già di due full-length e di una nutrita serie di EP, a sottolineare come il progetto resti vivo e meritevole di attenzione. Il nuovo “Patiently Waiting for Wonderful Things” ci ripresenta il gruppo inglese alle prese con l’ennesimo tassello di musica tanto estrema quanto poco incline ad affidarsi a strutture preconfezionate. Unendo codici grindcore e sludge (Iron Monkey, Fistula…) sotto un sound dal vago taglio avanguardistico che non disdegna momenti più sfuggenti e colmi di derive emotive, l’EP porta i segni di una maturità artistica ormai consolidata, conseguenza appunto di un percorso intrapreso lontano dai riflettori dove non si avverte alcuna pressione dall’esterno. Se una band importantissima come i succitati Napalm Death riesce a concedersi continui esperimenti e sortite lontani dal seminato, a maggior ragione una realtà underground come i Corrupt Moral Altar sembra più che intenzionata a lasciarsi guidare dall’ispirazione del momento quando alle prese con il songwriting. I break acustici e i cori di un brano come “Spirit Breaker”, ad esempio, parlano più che mai di un gruppo dalla mentalità aperta, alla continua ricerca di una proposta che suoni personale e che non scada mai nel mero citazionismo. A differenza di quanto realizzato di recente da un altro membro della famiglia Napalm Death – il chitarrista Mitch Harris con i suoi Brave The Cold – Cooke e soci non eccedono però in stramberie, mantenendo una solida base groovy e metallica lungo tutto il loro fronte espressivo, come a rimarcare che questa sia prima di tutto musica concepita per essere suonata live. Gli inglesi dunque continuano ad andare avanti e a rifornire di nuovi input la loro proposta: davanti ai diciassette minuti di questo ultimo lavoro, non possiamo che apprezzare l’ironia e la bravura con cui si mettono costantemente in gioco.