7.0
- Band: COSMIC PUTREFACTION
- Durata: 00:28:28
- Disponibile dal: 19/04/2019
- Etichetta:
- I Voidhanger Records
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Dopo il metallo nero contaminato (The Clearing Path) e il ‘post’ metal a trecentosessanta gradi (Summit), per il tuttofare Gabriele Gramaglia giunge il momento di affrontare la materia death metal. Un’impresa che lo vede smettere i panni di unico attore protagonista e condividere la scena con gli amici/colleghi Brendan Sloan (Convulsing) e XN (Hadit), ai quali vengono affidati gli oneri del reparto vocale di questo nuovo progetto. Un’opera la cui durata – inferiore ai trenta minuti – non deve trarre in inganno, figlia di una vena creativa che, a prescindere dal genere di riferimento, si dimostra sempre efficace e spontanea, restia a scadere nell’approssimazione o nella frettolosità di altri ‘one man show’ underground.
Con i Cosmic Putrefaction il Nostro mette a punto un’escursione musicale che, partendo da certi capisaldi novantiani (Immolation, Morbid Angel), arriva a lambire le suggestioni cosmiche e la psichedelia di giovani rampolli come Blood Incantation, Spectral Voice e Tomb Mold, senza complicarsi la vita inerpicandosi su sentieri troppo ripidi o tortuosi. Insomma, non siamo dalle parti di quell’extreme metal inutilmente contorto e dissonante ‘esploso’ negli ultimi anni, in cui la ricerca del passaggio più sbilenco pregiudica l’impatto e la concretezza dell’insieme; nonostante le indubbie velleità sperimentali, la tracklist di “At the Threshold of the Greatest Chasm” mira dritto al sodo, emanando una discreta solidità a livello di riffing e lasciando interdetti giusto per la resa brusca e poco fluida di alcuni stop’n’go. Preso atto della cosa e di una personalità ancora da affinare, l’effetto suscitato delle varie “The Outermost Threat (Part II)” e “The Ruinous Downfall” non potrà che dirsi appagante.