5.5
- Band: COSMIC REAPER
- Durata: 00:44:38
- Disponibile dal: 19/3/2021
- Etichetta:
- Heavy Psych Sounds
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I Cosmic Reaper sono un giovane quartetto formatosi nel 2017, proveniente dal North Carolina, negli Stati Uniti d’America. Risale al 2019 il loro primo EP, “Demon Dance”, ma solo oggi questa formazione riesce a pubblicare il tanto sognato disco di debutto sotto le ali protettive della sempre prolifica Heavy Psych Sounds.
“Cosmic Reaper” si accoda all’interminabile lista di album dediti allo stoner doom di ultima generazione e purtroppo non fa nessun tentativo di scalare questo elenco per arrivare ai posti più alti e degni di interesse. Di lavori come questo ne abbiamo sentiti a centinaia, e ad ascolto terminato risulta davvero difficile ricordarsi anche solo una delle sette canzoni che compongono la tracklist. “Hellion” ed “Heaven’s Gate” sono due mattoni pesantissimi costruiti su riff lenti e ripetuti all’inverosimile. Come quasi sempre accade per produzioni di questo tipo, le chitarre pagano spesso dazio a Tony Iommi ed ai suoi Black Sabbath – poi si può distorcere quanto si vuole il suono, ma la sostanza è questa. Thad Collis al microfono tenta di interpretare le sue parti vocali in modo evocativo e sinistro, ma la sua performance non brilla certo di luce propria. Le tematiche sci-fi proposte nei testi delle canzoni vorrebbero costruire una sorta di viaggio spaziale, intergalattico che si integra con le parti strumentali, ma dopo pochi minuti di ascolto viene davvero voglia di scendere dall’astronave e tornare a casa propria. Questo disco di debutto pare più un’occasione persa per i Cosmic Reaper, che si sono limitati a svolgere il loro compitino confezionando canzoni poco interessanti e derivative al massimo, senza nemmeno una briciola di personalità. Ciò che più convince durante l’ascolto è la produzione, perché i suoni potenti, distorti ed acidi quanto basta, sono degni delle migliori uscite all’interno del sottobosco stoner doom internazionale. Per il resto, non possiamo che augurare alla band di riprovarci con il prossimo disco, ma soprattutto di fare molto meglio, pena rimanere per sempre relegati nel dimenticatoio.