7.5
- Band: COUNTERPARTS
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 07/10/2022
- Etichetta:
- Pure Noise Records
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Con “A Eulogy For Those Still Here” i Counterparts proseguono nella loro personale ricerca musicale, da tempo tesa all’elaborazione di variegate modalità compositive all’interno del mondo melodic metal-core. Come spesso avvenuto negli ultimi lavori, a caratterizzare questa torsione impressa al genere di cui il gruppo canadese è alfiere fierissimo è una più insistente esplorazione dell’interiorità, con più frequenti aperture melodiche e fasi distensive che vanno ad affiancare spesso e volentieri un lavoro di chitarra frenetico e tecnicamente avanzato, a tratti finemente sospeso tra elettrico e acustico, che puntualmente va a confermarsi principale protagonista di una forma canzone elegante ed ingegnosa, la quale continua ad avere pochi eguali in questo campo.
Il songwriting della formazione di Hamilton, Ontario, si mantiene da tempo su livelli più che buoni e “A Eulogy…” non fa eccezione: come accennato, l’ispirazione del quintetto sembra aver raggiunto il punto d’incontro con una più pronunciata sensibilità a livello melodico, ma ovviamente senza scadere nella banale alternanza scream/clean vocals o in quelle soluzioni ammiccanti al mainstream che fecero il bello e il cattivo tempo nel filone dei primi anni Duemila. Pur non rinunciando a qualche voce pulita e ad alcuni spunti più soft – il precedente “Nothing Left to Love” conteneva persino un paio di esperimenti dal vago sapore dream pop – da sempre i Counterparts evitano di appiattirsi su formule troppo lineari, trovando anzi soddisfazione nell’architettare una sorta di caos controllato a contorno delle aperture più elegiache, facendo leva sulla propria elevata preparazione tecnica e su un’inventiva che risplende al massimo negli esuberanti intrecci delle chitarre. Di conseguenza, le coordinate oscillano quasi sempre tra euforia, intimismo e qualche guizzo di grandeur sulle ali di un tecnicismo variopinto, per un insieme composito e ormai estremamente collaudato, corroborato da efficaci melodie che trovano puntualmente modo di emergere fra la frenesia generale, donando al disco una indubbia piacevolezza d’ascolto sin dalla prima fruizione. Che i Counterparts confezionino un’opera che tende all’ibridazione e che affina ulteriormente una formula ormai personale, non significa tuttavia che le basi di partenza non siano più riconoscibili: come già avvenuto in passato, si può parlare di una rilettura in chiave moderna della proposta dei primi Poison The Well, Shai Hulud e Life In Your Way, rinforzato da elementi che guardano ai Misery Signals, con un simile mood malinconico che manifesta in toto le preferenze musicali e l’originale capacità di rilettura di alcuni standard, con temi che vengono ripresi e ricollocati con variazioni temporali e una sostenuta improvvisazione.
“A Eulogy For Those Still Here” si fa ascoltare tutto d’un fiato, tra dinamiche ben calibrate, solidi breakdown e ripartenze in cui le chitarre duellano senza sosta, denotando una familiarità ed una convergenza d’intenti tra i musicisti che ben impressiona a ogni ascolto. Un lavoro, in definitiva, che, ancora una volta, conferma l’inventiva melodica e ritmica di un gruppo che continua a procedere per la propria strada nel panorama hardcore contemporaneo.