7.5
- Band: COUNTERPARTS
- Durata: 00:37:00
- Disponibile dal: 23/07/2013
- Etichetta:
- Victory Records
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Nuova uscita per i Counterparts, deliziosa dimostrazione vivente che è ancora possibile suonare dell’hardcore metallizzato personale e avvincente. Formatisi nel 2007, i canadesi hanno nel corso di uno split e due album inseguito un percorso musicale dedito appunto ad un hardcore vivace e spigoloso, con varie tracce di sperimentazione sonora. Dall’acerbo ma tutto sommato gradevole esordio di “Prophets” (2010), passando per il più completo “The Current Will Carry Us”, la loro proposta ed il songwriting non hanno conosciuto grandi cedimenti né cali d’ispirazione. Questo nuovo “The Difference Between Hell And Home” si può considerare a ragione il loro lavoro meglio riuscito, ricco di canzoni tanto coinvolgenti quanto imprevedibili, che colpiscono al cuore già dopo i primi frettolosi ascolti. La musica del quintetto, come dicevamo, è indubbiamente catalogabile nell’ambito del moderno hardcore, ma la tessitura sonora delle composizioni è estremamente varia e ricca; continui cambi di tempo, diversi pattern percussivi e un guitar-work ora agile e arrembante, ora pesante e brusco, creano un apparente caos che trova un magico equilibrio nel cantato nervoso di Brendan Murphy e nel suggestivo gusto melodico che trabocca da quasi ogni traccia. Atmosfere malinconiche, ritmiche pulsanti e strutture intelligenti, che assai di rado si affidano a formule preconfezionate, contribuiscono a creare un hardcore tecnico ed obliquo, percorso da febbrili inquietudini e da improvvisi e incantati slanci lirici. La produzione evita suoni troppo pompati, donando all’album naturalezza e impatto emotivo, ma la vera arma in più dei Counterparts è appunto essenzialmente il songwriting: le melodie sorprendenti, gli arrangiamenti mai banali, la continua ricerca di qualcosa che vada oltre il solito breakdown o il singalong più lineare. “Outlier”, “Compass” e “Wither” sono solo alcune delle squisite canzoni che certificano la maturità conseguita dai ragazzi canadesi. Serviranno un po’ di ascolti per assimilarlo del tutto, ma “The Difference…” è assolutamente quel che si dice manna dal cielo per tutti gli amanti di It Prevails, Hundredth e Misery Signals.