CRADLE OF FILTH – Cryptoriana – The Seductiveness Of Decay

Pubblicato il 19/09/2017 da
voto
8.0
  • Band: CRADLE OF FILTH
  • Durata: 00:52:53
  • Disponibile dal: 22/09/2017
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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Per diversi anni una fetta considerevole di coloro che apprezzavano la musica dei Cradle Of Filth si è arresa all’idea che la band fosse praticamente finita. Troppe uscite insensate, lontane da quelle coordinate che erano il vero punto di forza di Dani e soci, con una formazione sempre travagliata che non riusciva a tornare alla sua vera grandezza. Qualcosa, però, è cambiato nel passato recente della band: prima la pubblicazione di “Darkly, Darkly, Venus Aversa”, ha dato speranza di una possibile rinascita, poi nel 2015, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato “Hammer Of The Witches”, che ci riconsegnava una band in perfetta salute, finalmente in grado di ritrovare la sua strada. Era tanta, dunque, la curiosità nei confronti del nuovo “Cryptoriana – The Seductiveness Of Decay”: la qualità del precedente lavoro è stata solo il risultato di circostanze fortuite? Oppure davvero i Cradle Of Filth sono tornati a brillare di luce oscura? Per rispondere a questa domanda, Dani Filth è partito ancora una volta da un’ispirazione letteraria, non più un tomo medievale per la caccia alle streghe, ma tutta la narrativa horror dell’età Vittoriana. D’altra parte i Cradle Of Filth non potevano non rimanere stregati da un periodo storico così affascinante: la Londra ottocentesca, gioiello dell’Impero Britannico, sotto la cui superficie si muovono trame oscure, nella nebbia e nelle luci soffuse delle lampade a gas, animate da poeti maledetti assuefatti di laudano, vampiri, prostitute e assassini. La scienza, la medicina e la filosofia iniziano a vivere la modernità, allontanandosi sempre di più dal mondo del sovrannaturale, eppure allo stesso tempo sono gli anni di Dracula, del Mostro di Frankenstein, di Jack Lo Squartatore e dei cosiddetti ‘penny dreadful’. Insomma, l’età Vittoriana è il setting perfetto per un album dei Cradle Of Filth e il risultato finale farà la gioia di chi li ha sostenuti nel tempo, a dispetto delle avversità. “Cryptoriana – The Seductiveness Of Decay” è un lavoro che stilisticamente potremmo collocare tra “Cruelty And The Beast” e “Midian”: otto composizioni (più due bonus track nell’edizione deluxe), quasi tutte di durata medio-alta per permettere alla band di mostrare la qualità della propria scrittura e la sua innegabile abilità esecutiva. L’album si apre con “Exquisite Torments Await”, un breve e furioso brano che ci riporta direttamente ad “Ebony Dressed For Sunset”, dopodichè l’ascoltatore viene catapultato in tutto il decadente immaginario della formazione inglese. Strutture più complesse ed articolate, che non dimenticano però il sapore della melodia, si alternano a passaggi romantici e gotici in “Heartbreak And Seance”; “Achingly Beatiful” regala chiaroscuri con le sue parti narrate e atmosferiche che si alternano con le chitarre dal chiaro gusto maideniano; la title-track spinge a fondo sull’acceleratore, dando un taglio più malvagio e brutale ad un album che parla della bellezza della decomposizione; “You Will Know The Lion By His Claw” ha questo inciso immediato, fiero e arrogante come la bestia citata nel titolo; mentre la lunga e tronfale “Death And The Maiden” richiama ancora una volta quel dualismo tra Eros e Thanatos (ricordiamo “Amor E Morte”) su cui i Cradle Of Filth hanno costruito un’intera carriera. Eccellente la sezione ritmica, che sostiene con forza tutte le composizioni, ma la parte del leone in quest’album la fanno i due chitarristi, Richard Shaw ed Ashok, che hanno ormai raggiunto un’invidiabile intesa e macinano per tutto l’album riff e assoli dal sapore classico, influenzati più dalla N.W.O.B.H.M. che dal thrash. Un po’ sottotono, invece, il lavoro di Lindsay Schoolcraft che, sì, ammanta tutto l’album di quelle atmosfere malinconiche e cimiteriali che ben si confanno alla musica, ma allo stesso tempo manca di quella magniloquenza che rendeva unico il contributo di musicisti come Damien Gregori, Les Smith o Martin Powell. Ultima nota obbligatoria sulla voce di Dani, che certamente non può più permettersi gli acuti lancinanti del passato, ma che allo stesso tempo ha imparato a dosare saggiamente la sua voce, spingendo verso l’alto dove necessario e, anzi, dando molte sfumature al suo stile. Arrivati a questo punto, dunque, non ci resta che dare la risposta alla domanda che ci siamo posti in apertura: i Cradle Of Filth sono tornati con un grande album, che conferma tutto ciò che di buono avevamo già sentito in “Hammer Of The Witches” e che spiana la strada a quella che, a tutti gli effetti, è una seconda giovinezza per la formazione di Ipswich.

TRACKLIST

  1. Exquisite Torments Await
  2. Heartbreak And Séance
  3. Achingly Beautiful
  4. Wester Vespertine
  5. The Seductiveness Of Decay
  6. Vengeful Spirit
  7. You Will Know The Lion By His Claw
  8. Death And The Maiden
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