8.0
- Band: CRADLE OF FILTH
- Durata: 00:56:40
- Disponibile dal: 22/10/2021
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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“Existence Is Futile” è un album concettualmente molto lontano dalla poetica dei Cradle Of Filth: niente fascinazioni letterarie, nessun romanticismo decadente, le figure mitologiche si ritagliano il ruolo di metafora, lasciando spazio ad una lucida, spietata osservazione del mondo reale.
Il nuovo capitolo della band di Dani Filth è un disco filosofico, esistenzialista, pregno di nichilismo e cinismo. Se il concept dell’album si discosta dalle atmosfere che abbiamo imparato ad apprezzare in questi tre decenni di vita dei Cradle Of Filth, musicalmente “Existence Is Futile” è invece una splendida conferma della vitalità della band, che firma l’ennesimo ottimo lavoro dopo i già pregevolissimi “Hammer Of The Witches” e “Cryptoriana”. Come abbiamo avuto modo di sottolineare nel nostro track-by-track dedicato all’album, è palpabile come la band inglese abbia trovato un suo equilibrio, fattore determinante nella creazione di canzoni sempre più solide e convincenti, supervisionate da un leader che riesce comunque a mantenere integra l’anima nera della sua creatura. La sezione ritmica di Daniel Firth e, soprattutto, Marthus ha dato sicuramente un tocco di dinamismo in più alla band, mentre la coppia di asce, formata da Richard Shaw e Ashok si conferma una delle migliori dell’intera storia dei Cradle Of Filth. Anche il nuovo acquisto, Anabelle Iratni, chiamata a sostituire la dimissionaria Lindsay Schoolcraft, sembra essersi inserita perfettamente nell’organico, firmando delle orchestrazioni di assoluto valore, anche più ispirate rispetto a quelle (a nostro parere un po’ sottotono) di “Cryptoriana”. Infine doveroso spendere due parole sulla performance di Dani che, pur senza raggiungere le vette della giovinezza, si mantiene, quantomeno in studio, su livelli dignitosissimi.
Le dodici composizioni (nove, se si escludono gli interludi) sono tutte di ottimo livello. Dani ha scelto sapientemente i primi due singoli, “Crawling King Chaos” e “Necromantic Fantasies” per rappresentare al meglio le sonorità dell’album. Molteplici le sfumature, da quelle più epiche di “Existential Terror”, fino alle malinconiche riflessioni di “Discourse Between A Man And His Soul”, passando per lo slancio superomista di “Us, Dark, Invincible”. Particolarmente azzeccata, infine, “Suffer Our Dominion”, contemplazione lucida e spietata della distruzione del nostro mondo, caratterizzata dalla narrazione tagliente e cinica di Doug Bradley. Ancora una volta le canzoni si dimostrano stratificate, cariche di riff, melodie, cambi di tempo, con una trama che risulta al tempo stesso fresca e convincente, pur abbracciando caratteristiche provenienti dal passato più o meno recente della band. L’ascoltatore, quindi, troverà una coerenza stilistica rispetto ai due capitoli precedenti, di cui “Existence Is Futile” rappresenta la naturale evoluzione. E al tempo stesso non mancano richiami ai lavori storici della band, ad esempio nella già citata “Discourse Between A Man And His Soul”, che ci riporta alla mente le ombre gotiche di “Dusk… And Her Embrace”, per non parlare dei numerosi richiami a “Midian”, apertamente omaggiato anche nella bonus track “Sisters Of The Mist”.
Ancora una volta, dunque, Dani Filth ci ha dimostrato di essere un artista (e un leader) intelligente, capace di valorizzare al meglio le potenzialità dei propri collaboratori, lucido ed attento nel saper cogliere lo spirito dei nostri tempi e, soprattutto, abile nel firmare un altro ottimo tassello di una discografia che, pur con qualche caduta di tono, può vantare una qualità ben al di sopra della media. Se avete apprezzato gli ultimi lavori della band, l’acquisto di “Existence Is Futile” è praticamente obbligatorio.