6.5
- Band: CRAVEN IDOL
- Durata: 00:33:47
- Disponibile dal: 15/10/2013
- Etichetta:
- Dark Descent
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Il debut album dei londinesi Craven Idol é un lavoro a cavallo tra innovazione e tradizione, dove per innovazione non si intende il tentativo di creare musica nuova, quanto piuttosto la riforma di canoni vecchi di trent’anni, da quando cioé i Venom iniziarono a dettar legge sulla scena. “Towards Eschaton” é infatti un platter di black thrash (con qualche puntata nel death) che cita appunto i Venom ed i Celtic Frost, ma anche gli ultimi Absu, i Necrophobic, i Destroyer 666, fino ad arrivare a certe estremizzazioni figlie di Sarcofago e Sadistik Exekution. Immesso sul mercato dall’ottima Dark Descent, questo esordio senza dubbio colpisce per la musica impattante contenuta al proprio interno, che la band é brava a far convivere con un senso melodico a tratti anche piuttosto marcato; gli otto brani qui presenti però non riescono ad affondare come dovrebbero. Se formalmente sono pressoché perfetti, non riescono a generare quel feeling necessario a farli ricordare nel tempo. Sono gravati da un certo anonimato di fondo che li rende poco distinguibili tra di loro, sebbene le differenze tra uno e l’altro siano anche piuttosto evidenti. Colpa forse di una produzione buona ma un po’ appiattente o di un songwriting non di primissimo ordine, fatto sta che le tracce che vanno a formare questo debut non lasciano grossa traccia del loro passaggio. Peccato, perché la band mette in mostra potenzialità enormi, forgiando un suono a tratti anche piuttosto personale nel quale convivono momenti tellurici che grondano sangue ad ogni nota e passaggi piuttosto evocativi vicini addirittura ai Dissection – vedasi l’iniziale “To Summon Mayrion” o “Left To Die”. Se la conclusiva “Orgies” é un malriuscito tentativo di thrash punkeggiante, brani quali “Sworn Upon The Styx” e “Aura Of Undeath” rimandano direttamente alla scuola Destroyer 666, mentre “Codex Of Seven Dooms” alterna con costrutto ritmi ed atmosfere, andando a citare perfino l’epicità dei Bathory sul finale. Tanta carne al fuoco quindi, tanto potenziale ancora largamente inespresso. Quando i Nostri cedono alle tentazioni melodiche, il loro sound diviene affascinante e personale, mentre si perde nel mare magnum di uscite del genere quando verte su istanze maggiormente legate al black thrash. La Dark Descent però ha già dimostrato di saperla lunga nella scelta delle band, quindi non ci rimane che attendere il lavoro successivo e vedere se i Craven Idol riusciranno a crescere in personalità e a trovare quella maturità artistica di cui ora ancora necessitano.