8.0
- Band: CRAZY LIXX
- Durata: 00:45:09
- Disponibile dal: 21/04/2017
- Etichetta:
- Frontiers
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Dopo la pubblicazione dell’ottimo “Sound Of The Live Minority”, i tre componenti sopravvissuti del talentuoso gruppo svedese, peraltro in costante ascesa di consensi tra i numerosi appassionati del genere, si sono trovati dinnanzi ad un imperativo crocevia artistico, determinato dalla dipartita dei chitarristi Edd Liam e Andy Zäta. Spetta agli affamati Chrisse Olsson e Jens Lundgren l’arduo compito nel non far rimpiangere la presenza dei loro abili predecessori e, dopo aver minuziosamente assimilato i contenuti di “Ruff Justice”, siamo convinti che la nuova incarnazione dei Crazy Lixx abbia dato vita al disco più completo, maturo ed ispirato della propria carriera. Avvolto da una produzione fresca, potente e moderna, il quinto full length rilasciato dal collettivo originario di Malmö è costituito da dieci episodi caratterizzati da un impressionante quantitativo di bridge abbaglianti e ritornelli portentosi, meritevoli di rimanere incastonati per lungo tempo nella nostra memoria. La rinnovata compagine nordeuropea avrebbe potuto continuare a pecorrere comodamente i sentieri perlustrati nelle opere precedenti, invece ha compiuto la saggia scelta di non adagiarsi sugli allori, innescando quella gradita marcia in più che ha permesso loro di confezionare un prodotto con i fiocchi. Ogni benché minima spigolosità ‘sleaze’ è stata smussata a favore di una miscela sonora rotonda e fluorescente ereditata dal cosiddetto ‘class metal’, che furoreggiava negli Stati Uniti verso la metà degli anni Ottanta. Giganteschi skyline, illuminati a giorno da un imponente fascio di luci colorate al neon, si materializzano davanti ai nostri occhi su “Killer”, sontuoso midtempo caratterizzato da una palpabile aura notturna in grado di rievocare le atmosfere miracolose del monumentale “Night Of The Crime” degli Icon. Un generoso multistrato di chitarre, immerso in un vasto e seducente oceano di tastiere cromate, gioca un effetto micidiale all’altezza della gagliarda “XIII”. “Walk The Wire” e “Live Before I Die” invece sono due impressionanti singalong esaltate da eleganti intarsi vocali, volti a rendere indimenticabili i rispettivi chorus. La mordace “Hunter Of The Heart” aggiorna con gradita personalità la lezione impartita dagli Aerosmith nel multiplatinato “Pump”; mentre “If It’s Love” è un’intensa power ballad, che non mancherà di conquistare i favori dei cuori più sensibili. L’energica ed incalzante “Wild Child” palesa invece una straordinaria tempesta testosteronica, grazie anche ad un video promozionale che difficilmente vi lascerà indifferenti, equivalente a quella scatenata a suo tempo dall’esordio omonimo dei Danger Danger. Imperdibile.