7.0
- Band: CREEPING DEATH
- Durata: 00:23:34
- Disponibile dal: 08/10/2021
- Etichetta:
- eOne Music
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Il nuovo filone della vecchia scuola death metal statiunitense sta riscontrando parecchia popolarità, soprattutto da quando è iniziata la pandemia. Band come Gatecreeper, 200 Stab Wounds e Creeping Death sono in costante tour e la loro ascesa sembra non fermarsi. Concentriamo l’attenzione sul quintetto texano, il quale macina notevoli date su date negli States – oltre ad aver partecipato ad un tour con Carcass ed Immolation, i Creeping Death hanno infatti preso parte ai festival Sound and Fury, Full Terror Assault e Psycho Las Vegas.
Ciò che vogliamo analizzare oggi è l’ultima uscita, “The Edge Of Existence”, EP di sei brani uscito a ottobre 2021 che arriva dopo un significativo album di debutto, “Wretched Illusions”. La base della proposta di questo lavoro è un costante groove costruito perfettamente tra uptempo, cambi di ritmo repentini ed accelerazioni che non sacrificano per niente la velocità e l’intensità brutale dei brani. La titletrack e “Relics From The Past” ci offrono vortici di doppia cassa che martellano le orecchie dell’ascoltatore senza fine, ma ciò che colpisce è la varietà dei riff di chitarra. Ogni sezione ritmica è costruita con gusto, rimbalzando tra riff in tremolo picking, riff cavernicoli e assoli caotici in cui non possono non presenziare lunghi armonici che ululano grazie al Floyd Rose, moderatamente sottratti da “Infected” degli Oibutary, soprattutto in “Humanity Transcends” e in “Skinned Alive”. A chiudere il cerchio di fuoco in questo EP troviamo un ottimo equilibrio di growl e scream carichi di riverbero, capaci di dare quella giusta dose di sporcizia alla voce per renderla ancora più feroce, decisamente in linea con lo stile di Chase Mason dei Gatecreeper. Tutti questi elementi che compongono “The Edge Of Existence” non risultano mai monotoni o ripetitivi: sebbene non sia presente nulla di particolarmente tecnico e i blast-beat tipici del genere siano quasi assenti, l’ossatura dei brani viene avvalorata dalla loro varietà, dalla loro complessità e da un massiccio sound praticamente intoccabile. L’unica nota storta che possiamo segnalare in “The Edge Of Existence” è la presenza parziale di materiale non inedito. Gli ultimi tre bani che compongono l’EP erano già presenti nella demo “Sacrament Of Death”, uscita nel 2016. Chiaramente i brani sono stati riarrangiati e registrati nuovamente assieme alle nuove canzoni che aprono il disco, portando comunque ad un buonissimo risultato ma che non può far alzare di molto il voto finale. Ad ogni modo “The Edge Of Existence” è un disco che va dritto al punto senza pietà, inoltre pone delle nuove basi solidissime per i futuri lavori in casa Creeping Death e sinceramente non vediamo l’ora di poter assistere a qualche data del loro tour europeo con Revocation e Goatwhore a inizio 2023.