7.5
- Band: CREPUSCOLO
- Durata: 00:45:53
- Disponibile dal: 19/04/2019
- Etichetta:
- Metal Scrap Records
Spotify:
Apple Music:
Svezia, Svezia, dannatamente Svezia. E’ con la passione più verace per il sound scandinavo che i Crepuscolo sono tornati sulla scena discografica con il qui presente “You Tomb”: un nuovo tuffo nel passato tra le sfaccettature più brutali e melodiche di quel death metal che, proprio in terra svedese, vide la sua esplosione grazie a band quali Entombed, Dismember ed At The Gates. Dopo diversi EP ed un primo full-length rilasciato quattro anni orsono (“Revolution Evilution”) la band marchigiana capitanata dalla coppia formata da Franz Minnozzi (basso e voce) e Vun Speranza Perticarini (chitarra), insieme al drummer Lorenzo ‘Bill’ Ambrogi, ha riacceso il motore sviluppando ulteriormente quegli assaggi di ‘old school swedish sound’ già mostrati in precedenza non solo in studio ma anche nelle numerosi apparizioni live. Quarantacinque minuti durante i quali tutte le componenti che hanno reso celebre e importante questo genere si manifestano egregiamente. La giusta dose di brutalità, malinconia ed oppressione vengono sguinzagliati senza pudore dal trio marchigiano che, coprendo attentamente la possibile macchia dello scimmiottamento, o di un semplice copia-incolla, riesce a richiamare un passato sonoro che ha fatto la storia del death metal con freschezza ed originalità.
Lo spensierato fischiettio iniziale di “My Scars Tell A Story” viene sepolto da una furente rullata, seguita da un riff arcigno e coinvolgente ad anticipare il growl di Franz Minnozzi, pronto a dettare la prima di dieci invettive che fanno capo alla titletrack, il cui titolo è tutto un programma. Sorretto da una produzione non così perfetta, il nuovo dei Crepuscolo si fa inoltre notare per la sua versatilità: pezzi più tirati come l’opener o “The Fate That Life Gives” (uno dei migliori) si alternano ad episodi più ragionati e rocciosi come “Not For The Mass”. Richiami al Gothenburg sound appaiono invece nell’enigmatica “Shock” mentre la strumentale “Reflected Soul” ci mostra la band di Macerata nella sua veste acustica e sognante. La giusta riflessione prima dell’ultima marcia: “Memento” avanza possente e sicura per un ulteriore, definitivo, colpo allo stomaco. Dedicato a coloro che hanno amato gli albori di un genere che ha lasciato traccia ovunque, anche in Italia: da parte loro, i Crepuscolo hanno avuto la giusta ispirazione per offrirci un lavoro che è tutto tranne che un’operazione revival. Quel melodic death metal scandinavo dalle tinte tricolore!