7.0
- Band: CRIMFALL
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: 23/03/2011
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
Spotify:
Apple Music:
Usciti nel 2009 con il più che discreto debutto “As The Path Unfolds…” i finnici Crimfall sono passati dall’essere uno sconosciuto progetto a tre elementi ad una vera e propria band. Oggi il gruppo torna dunque con un nuovo disco piuttosto atteso da chi aveva apprezzato il precedente e possiamo subito dire che le aspettative sono state sostanzialmente confermate, anche se non c’è stato quel salto di qualità che avrebbe portato la band ad un livello superiore. Il qui presente “The Writ Of Sword” è infatti in linea con “As The Path Unfolds…” sia come stile che come giudizio finale. Un lavoro che si identifica sempre come una mescolanza di varie influenze tra cui metal epico sinfonico, viking/black metal, folk metal e sul quale hanno preso parte vari ospiti di gruppi affini a questi sottogeneri. Troviamo infatti Ville Sorvali dei Moonsorrow, Vreth e Trollhorn dei Finntroll, Mathias Nygård e Olli Vänskä dei Turisas e l’ex-Finntroll Tapio Wilska attualmente nei Survivors Zero. Tutte, Survivors Zero a parte, band con cui i Crimfall hanno qualcosa in comune dal punto di vista del sound, delle influenze o delle tematiche legate a mitologia e storia nordica. I pezzi sono caratterizzati da grandi e pompose orchestrazioni in stile Rhapsody, Nightwish o ultimi Dimmu Borgir, intermezzi acustici, inserti di musica folk e melodie orientaleggianti, strumenti tradizionali come flauto o violino e alternanza tra la voce estrema in scream di Mikko Häkkinen e il leggero cantato operistico femminile della bravissima Helena Haaparanta. Complessivamente il lavoro appare più adatto ad una colonna sonora rispetto al precedente, merito sia degli ottimi arrangiamenti sinfonici messi a punto dal leader e chitarrista Jakke Vitala che di una produzione dai suoni profondi e avvolgenti curata da Jens Bogren. Ottime le atmosfere epiche ed evocative create da brani come “Shakles Of The Morai” o la lunga “Silver And Bones”, anche se il cantato estremo appare talvolta un tantino monocorde rispetto alla dinamicità e alla ricchezza di elementi della musica che lo accompagna. “Storm Before The Calm” e “The Writ Of Sword” sono invece esempi di come il gruppo riesca a convincere anche su pezzi più diretti sia come struttura che come ritornelli, in entrambi i brani molto melodici, ariosi e ben interpretati da Helena. Molti dunque i frangenti in cui i Crimfall confermano di saper mettere in pratica le loro buone idee ma rari gli episodi in grado di spiccare realmente e indurre l’ascoltatore a premere di nuovo il tasto play alla fine dei quarantacinque minuti dell’album. “The Writ Of Sword” è dunque un disco qualitativamente abbastanza omogeneo, privo di picchi o cadute e adatto all’ascolto in cuffia con testi alla mano o come sottofondo di una lettura fantasy.