6.5
- Band: CRIMINAL
- Durata: 00:42:04
- Disponibile dal: 17/09/2021
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Nonostante abbiano fortemente limitato la loro produzione nell’ultimo decennio, sono ben nove – compreso questo nuovo “Sacrificio” – gli album per i Criminal, fra le prime band cilene a firmare per un’importante etichetta estera e a imporsi concretamente nel Vecchio Continente all’alba del nuovo millennio.
Composto prevalentemente mentre il loro paese era teatro di proteste e violenti scontri fra manifestanti e cosiddette forze dell’ordine – l’ormai famoso Estallido Social iniziato nell’ottobre 2019 – “Sacrificio” vede i Criminal spingere parecchio sul loro lato più crudo e bellicoso, con un thrash-death venato di hardcore che anche questa volta può ricordare i Sepultura di metà anni Novanta, i Kreator di “Cause For Conflict”, così come i Carcass di “Heartwork” nei (pochi) momenti più melodici. Paragoni naturalmente da prendere con le pinze, visto che il gruppo non è – e probabilmente non sarà mai – sui livelli di simili mostri sacri per personalità e freschezza compositiva. In ogni caso, con “Sacrificio” il quartetto opta per un songwriting senza grandi divagazioni, restando ancorato a un concetto di canzone schietto e lineare, formato ideale per sobillare gli animi e per trattare argomenti come appunto una protesta contro la corruzione, la disuguaglianza e il misero tenore di vita di una popolazione.
Potrebbe risultare complicato stabilire quanto posso ripagare un disegno artistico come questo: onesto e sentito quanto si voglia, un lavoro volutamente scarno come “Sacrificio”, anche a netto di pezzi divertenti come “After Me, the Flood” o “Sistema Criminal”, è pur sempre da catalogare come rivisitazione di stilemi sonori già ampiamente battuti tanto dai Criminal quanto dai loro principali punti di riferimento. Quindi, al di là della conferma inequivocabile dell’attitudine senza compromessi dei musicisti in gioco, questa nuova prova in studio non va ad aggiungere granché alla carriera di Anton Reisenegger e compagni, qui certo lontani dal dispensare novità concrete, ma anche dal comporre riff – e di conseguenza brani – ispiratissimi e in grado di farsi ricordare a lungo dopo i primi ascolti.
Ripensando alla discografia dei Criminal, album come “Sicario” o “Akelarre” ancora oggi restano i migliori esempi di cocktail a base di thrash, death e indole sovversiva ideati dal gruppo sudamericano.