7.5
- Band: CRIMINAL
- Durata: 00:46:56
- Disponibile dal: 05/09/2005
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Si dia inizio al massacro! Circa due anni fa il sottoscritto si era ritrovato a recensire e a bocciare il quarto full length del gruppo in questione, dunque mai si sarebbe aspettato un seguito così devastante e coinvolgente. Al di là di un indolore cambio di line up, che ha visto il ritorno nella band del bassista Juan Cueto e l’esclusione del tastierista Mark Royce, sembra che i Criminal abbiano deciso di ridefinire il proprio concetto di aggressività e sbattercelo in faccia senza che potessimo minimamente prepararci! “Sicario” si basa su dodici pezzi dalle strutture snelle e dirette e della durata media di tre/quattro minuti l’uno, i quali concentrano tutte le qualità sull’impatto frontale e la violenza incondizionata. Tuttavia, non stiamo parlando di un album esageratamente veloce, ma di una rielaborazione e di un ammodernamento di certi stilemi del thrash e del death metal dei primi anni Novanta e precedente. Essendo grandi fan degli ultimi Carcass, è prevedibile che anche l’uso della melodia giochi un certo ruolo nello svolgimento delle tracce, però c’è da dire che queste parentesi non intaccano minimamente la matrice devastante dell’album, anzi lo aiutano a definirsi proprio attraverso un abile gioco di contrasti. Al di là del growling leggermente piatto ma, in sostanza, adatto, è la chitarra ad essere la protagonista di questo “Sicario”, tramite un riffing instancabile e fluido, mai cerebrale o virtuoso, che pesca tanto dalla tradizione europea (Kreator) quanto da quella sudamericana e statunitense (i Sepultura del periodo “Beneath The Remains”/”Chaos A.D.” e i primi Machine Head vengono citati spesso e volentieri). Questi elementi vengono inseriti però in una produzione tagliente e assolutamente moderna, del tutto coerente con lo stile della band e decisamente poderosa. Rispetto ai dischi precedenti, tutto appare di gran lunga migliore, in particolare il songwriting e l’esecuzione, tanto che un lavoro come “No Gods No Masters” risulta ormai solo uno sbiadito ricordo. Resta ora a voi decidere se preferire gli attuali Criminal o quelli assai più confusi di pochi anni fa… fatto sta che “Sicario” è un disco assai riuscito e accattivante!